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SPECIALE
A Teatro con Il Chichingiolo
Prima Parte
LA FILODRAMMATICA DEL LICEO MARTINI, Parte Seconda
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GIORNALE DELL'ERITREA MERCOLEDI' 13 DICEMBRE 1973 PAG. 2
IERI SERA AL TEATRO SANTA CECILIA LA FILODRAMMATICA DEL LICEO F. MARTINI

Ieri sera al Teatro Santa Cecilia, la Filodrammatica del Liceo Scientifico "F. Martini" ha presentato "Corruzione al Palazzo di Giustizia", opera in tre atti di Ugo Betti per l'interpretazione di un gruppo di studenti preparati dal prof. Ciccino Cuscunà. Il teatro era affollatissimo di pubblico e tra le personalità abbiamo notato il Console Generale d'Italia, dottor Armando Diaz con la sua gentile Consorte; Mons. Luca Milesi, amministratore apostolico; il direttore del Dipartimento educazione, Ato Lule Sellassie con altri funzionari del Dipartimento; il Presidente della Casa degli Italiani con Consiglieri della Casa, esponenti del mondo culturale. Gli onori di casa venivano fatti dal prof. Mario Guma, preside del Liceo.
L'opera che è un capolavoro di Ugo Betti è decisamente un soggetto molto difficile da essere interpretato da giovanissimi (ed anche non più giovani) studenti, i quali tuttavia, hanno fatto quanto era possibile, dando il loro meglio nelle loro egregie interpretazioni delle varie parti loro assegnate. Un sincero bravo va quindi a tutti i ragazzi: da Ruby Gaiardo a Riccardo Magherini, a Piercarlo Garlaschelli, a Massimo Guma, alla Elisabetta Porro, a Massimo Cavanna, Mirko William Vuga, Clara Ruggeri, Luciano Giudice, Avio Brancato ed Enrico Garlaschelli. Tutti questi attori in miniatura hanno cercato di compenetrarsi nelle parti loro assegnate. Chissà quali risultati avrebbero raggiunto se invece dell'opera di Ugo Betti, avessero recitato una commedia che sarebbe risultata molto più adatta alla loro età! Con questo - ripeto - non voglio sottovalutare la recitazione dei singoli giovani attori, né criticare la preparazione degli stessi.
Hanno egregiamente collaborato Valerio Pastori, direttore di scena; Simone Efrem alle luci, suoni ed effetti speciali; Giancarlo Morisco e Raoul di Gioacchino come suggeritori. Ottima la scenografia con la collaborazione di Elisabetta Porro e Sandra Parmesan per i disegni e la cartellonistica. Domenico Lobbia si è interessato del trucco.
Dopo lo spettacolo, il Console Generale d'Italia, dottor Armando Diaz ha consegnato una targa di apprezzamento agli attori de "Il berretto a sonagli" di Pirandello, presentato l'anno scorso dagli studenti del "Liceo F. Martini" per la preparazione dello stesso C. Cuscunà.

Fr.


Ieri sera al C.U.A
I "GIOVANI" SI SONO FATTI ONORE
Applaudito Giorgio Barattolo per le sue ottime capacità di regista

I "Giovani" del CUA hanno avuto ieri il loro battesimo della scena, interpretando con savoir faire la commedia in tre atti "Una Serata Chic" di Sigfrido Geyer per gli adattamenti e la regia di Giorgio Barattolo.
Una commedia brillante, dal dialogo pieno di battute spiritose ben reso soprattutto da Gianni Giamberardini e Fabio Alfieri, che hanno convinto il pubblico sulle loro situazioni imbrogliate. Eccellenti Renata Giamberardini e Renata Melotti, nelle loro rispettive, parti; e bravi Adriana Pisciotta, Giuseppe Cordaro, Virgilio Reffo e Andrea Morelli.
Il lavoro è piaciuto ed il pubblico non ha lesinato negli applausi, applausi che sono andati beninteso agli attori ma soprattutto al bravo Giorgio Barattolo che plasmando con i suoi adattamenti la commedia di Geyer, l'ha resa bene accetta ai nostri giorni. Ottima la scenografia anch'essa opera di Giorgio Barattolo che ha ben dosato ogni cosa.
Interessanti gli effetti di luce a cura di Sandro Plutino, bene il trucco di Domenico Lobbia.
Di Giorgio Barattolo avevamo già avuto occasione, qualche tempo fa, di applaudire le sue capacità di regista nell'indimenticabile "Black Comedy". Ieri sera i nutriti applausi sono stati una conferma alla sua personalità nel ricreare azioni e situazioni scontate con un tocco spigliato e moderno.
Dopo lo spettacolo l'ing. Giorgio Barattolo ha voluto riunire all'Imperial Hotel, artisti, loro famiglie ed amici per la rituale bicchierata.
Il totale degli introiti va a beneficio delle vittime della siccità.

DA UNA PAGINA BIANCA E UN HOBBY NASCE "UNA SERATA CHIC"

Il giovane distinto e di bella presenza contemplava con aria assorta la sua agendina tascabile, facendone scorrere lentamente i fogli tra le dita della mano sinistra. Improvvisamente si fermò, ritornò indietro di un paio di paginette e assunse un'espressione stupita. Una pagina dell'agenda era bianca: nessun impegno, nessun programma per quel giorno. Per quel giovedì di Maggio. Ecco, forse, poteva dedicarsi al suo hobby preferito. Prese il telefono, compilò una dozzina di numeri, ebbe brevi conversazioni, si alzò e si recò nel suo studio.
Così una pagina bianca e la passione per il teatro si incontrarono: da questo incontro, qualche tempo dopo, venne alla luce "Una Serata Chic". Una serata da passare in allegria, con altri giovani innamorati del teatro e desiderosi di passare una serata diversa dalle altre. Ma non una serata impegnata, una serata spensierata, piacevole, senza nulla di serio, senza parole grosse, senza pensieri profondi. Una serata di conversazione distensiva, con qualche pettegolezzo, con battute ormai sperimentate, con una spolverata di luoghi comuni.
E con qualche contraddizione.
Il regista, infatti, dice nelle meditazioni di essere contrario alle parrucche e barbe posticce e poi ci rifila un barone con i baffi sempre in equilibrio instabile e un marito geloso che pareva la reclame del talco Roberts.
Ma queste sono quisquilie.
Tutto si è risolto secondo i desideri della giovane comitiva. E' stata una serata divertente, condotta con buon gusto e con spigliatezza. Il pubblico ha accolto con favore questo genere (molto simile come risultato a quello di "Cantatele con noi") e la "troupe" si è divertita nel divertire gli spettatori.
Il regista ha condotto con mano leggera e scorrevole, ha tagliato con l'abilità di un chirurgo ridimensionando il testo originale che è risultato più a snello e duttile; gli attori sono stati veramente bravini e hanno superato la prova con disinvoltura. Quindi tutto è andato bene.
E, da qualcosa cominciata un po' per celia e un po' ... per passare il tempo, è nata questa "Serata chic" che ha saputo brillantemente evitare lo scoglio del dialogo trito e delle situazioni logore, grazie all'abilità del giovane distinto e di bella presenza che ha per hobby preferito il teatro. Forse il segreto della resa degli attori sta nel fatto che non sono mai stati abbandonati a se stessi: l'azione continua, i dialoghi brevi, qualche oggetto sempre tra le mani (queste mani che non si sa mai dove mettere e come muovere), l'inserimento di qualche canzone, la scena piacevole … e gli intervalli brevi anzi brevissimi.
Uno spettacolo che, subìto il trattamento di ringiovanimento, ne ha tratto benefici effetti. In due parole: uno spettacolo riuscito, anche se nei suoi inevitabili limiti.
Speriamo che, più avanti nella agendina, ci sia un'altra pagina bianca.

ANGRA

UN REGISTA CHIC

Replica al C.U.A. di "Una serata d'inverno", ieri sera, di Geyer. Completamente rielaborata da Giorgio Barattolo, la commedia degli anni venti ha riconfermato la sua ottima qualità, la sua adeguatezza alle esigenze delle sale d'oggi ed a quelle di un dialogo più pratico e stringato, in linea con le ultime espressioni di teatro. In più, e questo è il magior merito della regia, la commedia possiede anche una certa punta di romanticismo. Il regista-autore, pur essendo.un favorito dalla sorte, è dotato, oltre che di capacità e senso romantico, anche di un sottile humor spinto fin nei minimi particolari di scena. . . edizione del Khamasutra . .. frasi della radio su usanze primitive... bigliettino galante che, Sebastiano, Cristiano degli anni settanta, legge a Maria . ..
Insomma; la commedia ci ha fatto trascorrere una piacevolissima serata, come bere una coppa di Moet-Chandon. Diciamo "ci", in quanto è.stata apprezzata, oltre che dai giovani per la sua immediatezza, soprattutto dai matusa per il suo romanticismo e la sua sottile vena di humour. Anche chi scrive l'ha apprezzata, con tutto che... "è con un piede sulla fossa che se ti vede il becchino ti chiede come ti permetti di uscirne... "Definizione che i giovani assegnano ai terrestri mezzosecolari.
Abbiamo ammirato, anni orsono, "Black comedy" per la regia di Giorgio Barattolo. Allora, il brillante copione era alimentato dalla deliziosa, effervescente Emma Bini, da un pezzo da novanta quale Cesare Alfieri, dai simpaticissimi Orselli e Girone e da un intero cast di attori asmarini, smaliziati da numerose. esperienze. Ieri sera, invece, gli attori erano alla loro "prima" assoluta. Se escludiamo Fabio Alfieri che ha debuttato l'anno scorso in un lavoro pirandelliano, Renata Melotti che ha lavorato col compianto Mario Folena, tutti gli altri erano, prima delle prove, completamente digiuni di scena. Le parti sono state azzeccatissime e qui Giorgio è stato ottimo psicologo. Poi eccoti che il materiale grezzo, in pochi mesi, si è trasformato in un vero cast di attori. Barattolo li ha curati nei minimi dettagli, ha insegnato recitazione, dizione, portamento in scena, tutto. Ne ha fatto dei veri artisti. Con infinita pazienza li ha immessi nel personaggio, trasmettendo quella carica sua, di humour, che poi ha contagiato l'intera platea.
Gianni Giamberardini ha dimostrato una mimica formidabile ed una dinamite d'umorismo che emana dalla sua stessa presenza e che, potenziata dal regista, ha fatto ricordare, modernizzati, certi atteggiamenti di Totò De Curtis, dando il tono a tutta la commedia. Renata Giamberardini era simpaticissima, affascinante, spontanea come se veramente stesse vivendo quei momenti. Anche Renata Melotti, se pure poco valorizzata dalle sue brevi apparizioni. Ma non possiamo dimenticare il giovane Beppe Cordaro nelle vesti, anzi, nelle corna, del Sig. Baltin. Lasciamo per ultimo Fabio Alfieri che, alle soglie della maturità scientifica, già scrive su "Il mattino" con bella prosa, acuta, semplice e corretta. Fabio ci ha ancora una volta dimostrato che il teatro è la sua strada e la sua passione. E verso il teatro egli deve andare. A tutti i costi. Affrontare i terribili handicaps degli inizi, i giudizi impietosi.
Bravo, Fabio, continua così
Ma chiudiamo con quella splendida zuppiera che un certo cameriere portava in scena. Bravo il cameriere, meglio la zuppiera. Insomma, tutti bravissimi. Ma questo è stato già detto. Si deve accettare con umiltà ogni esperienza dei giovani, che sono noi stessi reincarnati, specie i nostri volenterosi ragazzi. Perché per essi questa è vita, molto più interessante di una barbosa lezione su Sigfrido Geyer.
Lasciamo la critica ad Albertazzi, ed andiamo all'effetto raggiunto: averci fatto trascorre una serata chic con un regista chic.

8 Febbraio 2004
 

"Una Serata Chic" - Tutte le foto qui sopra di Beppe Cordaro.
21 Giugno 2006

UNA COMMEDIA ... MISTERIOSA

E ora vorremmo scoprire, con il vostro aiuto, il nome della "recita" di cui vediamo alcune foto qui sotto. Beppe Cordaro, che le ha inviate, non ne rammenta il nome e noi con lui. La data è un non meglio precisato giorno di marzo del 1973, il luogo il C.U.A. e tra i protagonisti c'erano lo stesso Beppe, Livadiotti, Gualtiero Bezzi e ...
C'è nessuno che si riconosce o riconosce gli altri interpreti e sa dirci cosa recitavano?

 
 
21 Giugno 2006

Gualtiero Bezzi, che ringraziamo, si è di recente rivisto nelle foto qui sopra e ci svela l'arcano:

La commedia si intitolava

SIGNORE VOGLIO ESSERE IL VOSTRO CAMERIERE PARTICOLARE

di Germano Caselli, una commedia abbastanza famosa ed è stato fratel Sante Brizi che ha deciso e lavorato per metterla in scena. La recita ha avuto un successo eccezionale. Ricordo che ai primi posti era seduto il prof. Pesce, quello di filosofia al Liceo, che si teneva la pancia e piangeva dal ridere. Piccolo aneddoto: io facevo la quarta Liceo e l'indomani avevo l'interrogazione programmata (invenzione rivoluzionaria per quei tempi) di storia. Il prof. Pesce aveva parlato in classe della divertente commedia e mi aveva offerto di rimandare la mia interrogazione per giustificati ed ilari motivi. Io ho rifiutato risolutamente ed ho preteso che mi interrogasse (anche perché in caso contrario avrei messo in difficoltà qualche compagno inerme) ed è stato il primo 8 in storia della mia "storia" al Liceo.
Ciao,
Gualtiero Bezzi

(01/01/2012)

 


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