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In fondo alle vostre speranze e ai vostri desideri sta la muta conoscenza di ciò che è oltre la vita.
In the depth of your hopes and desires lies your silent knowledge of the beyond.
Kahlil Gibran, "Il Profeta"



E' mancato all'affetto dei suo cari Guido Giusto. Lo ricordano agli amici e a tutti coloro che lo conobbero i figli Flora, Paolo e Maurizio, cui giungano le nostre più sincere condoglianze in questo momento di grande tristezza.
il C.
(03/10/2007)

Il giorno 8 Ottobre 2007 a Sovizzo di Vicenza è mancata Giuseppina Vallillo in Lembo. A Michele, Mariagrazia e Fabio nonché ai familiari tutti le nostre più sentite condoglianze.
il C.
(08/10/2007)

Una telefonata di prima mattina ci ha dato la triste notizia che Cesare Alfieri, il nostro Alce, era mancato nella notte di sabato 13 Ottobre 2007. Era la "penna" degli Asmarini: quasi impossibile riassumere in due righe quello che era stato ad Asmara per il teatro, il giornalismo, lo sport, la goliardia, i libri. Sempre ironico, brillante, impeccabile umorista, aveva scritto racconti che rimarranno nella nostra memoria. Con il suo sorriso, la sua generosità, i suoi baffoni da gentiluomo dell'Ottocento. Ciao, e grazie Cesare.



Ad Anna, i figli Ninni, Gianluca e Ilaria nonché ai famigliari tutti vanno le nostre più affettuose condoglianze.
D.F.
(13/10/2007)
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Nell'aver appreso la triste notizia della dipartita dell'amico Alfieri Cesare, desidero esprimere le mie più affettuose e sentite condoglianze alla famiglia tutta.
Acquaviva Vincenzo
(13/10/2007)
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Desidero porgere alla famiglia del caro Cesare Alfieri, che ho conosciuto e stimato per le sue notevoli doti di scrittore ed attore della filodrammatica ad Asmara, le mie più sincere condoglianze.
Romano Modonesi
(14/10/2007)
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Mi unisco al dolore della famiglia e di quanti Lo conobbero e Lo stimarono... E' una grande perdita per la cultura e per noi asmarini.
Maria Letizia Orio
(15/10/2007)
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Apprendo soltanto oggi con tanto dispiacere dalle righe del nostro Chichingiolo, della scomparsa
di Cesare Alfieri. Quante domeniche passate insieme, la mattina con l’Addio Vecchiaia e il pomeriggio in redazione. Mi è stato maestro di giornalismo: consentitemi di dire che un pezzo della nostra storia che ci ha lasciato.
A Ninni e familiari tutti le mie più sentite condoglianze.
Franco Caparrotti
(16/10/2007)
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Sono vicina alla famiglia Alfieri e porgo le mie più affettuose e sentite condoglianze. Ada Rigoni
(18/10/2007)

Caro Chichingiolo,
E' venuto a mancare all'affetto dei suoi cari l'asmarino dott. Vittorio Nastasi, deceduto il 19-10-2007 a Pistoia. Il funerale è stato celebrato in data odierna.
Ringraziando anticipatamente,
Il nipote, Giovanni Soligno (da Addis Abeba)
(20/10/2007)
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Al figlio Paolo e alla famiglia tutta giungano le nostre più sentite condoglianze.
il C.

Giovedì 13 Dicembre 2007 si è spento Aldo Bacchin. A Rosanna, Claudio, Silvia e familiari tutti vanno le nostre più sincere e affettuose condoglianze.
il C.
(14/12/2007)
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Un percorso comune le nostre famiglie: Asmara, Addis Abeba, Jeddah, il Veneto.
Lo zio Aldo è nei miei ricordi d’infanzia, di gioventù e via via fino a questi ultimi anni quando, nelle mie ormai rare (perchè così rare?) visite a Conegliano, ci si rivedeva con l’affetto di sempre. Se ne va con la sua ironia intelligente, la sua bella cultura e, riscoperta negli ultimi anni, la sua arte nel disegno.
Mi piace pensare che l’amicizia che legava lui e papà li ritroverà Lassù amici di sempre.
Tutto il nostro affetto in un grande abbraccio alla zia Rosanna, a Silvia e a Claudio.
Daniela e famiglia
(14/12/2007)
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Vicino col Cuore, porgo le mie più sentite condoglianze alla Sig.ra Bacchin, Silvia e Claudio.
Con affetto ed Amicizia.
Valentino
(15/12/2007)
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Sono vicina alla famiglia Bacchin e porgo le mie sentite condoglianze.
Ada Rigoni
(16/12/2007)
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Claudio e Silvia vi siamo vicini con l'affetto di sempre. Un abbraccio.

Eloisa e Daniele
(17/12/2007)
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Alla famiglia Bacchin un forte abbraccio.
Silvana Corsini
(18/12/2007)
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Claudio e Silvia vi siamo vicini col Cuore, porgiamo le nostre più sentite condoglianze a voi e alla cara Sig.ra Bacchin.
Con affetto
Vincenzo e Eleonora Tanzi
(18/12/2007)
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Carissimi Sig.ra Bacchin, Silvia e Claudio,
Vi siamo vicini e formuliamo le nostre condoglianze più sentite.
Luisella e Riccardo Weiss
(21/12/2007)

Il giorno 12 dicembre 2007 dopo un lungo periodo di sofferenza si è spento a Napoli, all'età di 91 anni, Giovanni Cilento.
Presidente della Casa degli Italiani ad Asmara, uomo di grande moralità e correttezza, grande maestro di vita per me e mio fratello, rimarrà per
sempre nei nostri cuori. In questo momento di grande tristezza non riesco davvero ad esprimere niente altro.
Voglio ringraziare a nome mio e di mio fratello, la mitica e insostituibile Lettai Kidanè, per l'immenso affetto, la cura e la dedizione che ha
dimostrato verso il nonno in tutta la sua vita e in special modo in questi ultimi due anni di grande sofferenza.
Ti vogliamo bene nonno.
Stefania e Gianni Boscarino
(21/12/2007)
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A Stefania e Gianni e tutti i familiari giungano le nostre più sentite condoglianze.
il C.
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Giovanni Cilento, un grande amico di mio Papà…. mi è dispiaciuto molto non essere presente per l'ultimo saluto terreno, ma ero lontana.
Da queste pagine de il Chichingiolo - certa che i sentimenti superano la dimensione materiale - voglio idealmente ringraziarlo per l'affetto che ha nutrito per mio Padre e per la nostra famiglia.
Lo rivedo ancora combattivo, battagliero, ma carico di quell'umanità che lo ha sempre contraddistinto, negli anni della sua vita attiva, quasi fino alla fine…
Lo rivedo affettuoso ed organizzatore quando partiva per l'Asmara con Papà, scortati dalle sempre presenti Lettai e Abeba… dopo qualche mese, li raggiungevo per passare le vacanze e insieme mi venivate a prendere all'aeroporto… Puntualmente, ogni domenica mattina, c'era l'appuntamento per la S.Messa e tu ci passavi a prendere con la tua Opel Record e insieme, come buoni amici, ci dirigevamo verso la nostra parrocchia, Gaggiret, e prendevi sempre sotto braccio Papà per accompagnarlo lungo le scale della chiesa…. Papà, che era così riservato, con te diventava più aperto, loquace, vi davate addirittura del tu… pensare che Papà non dava del tu quasi a nessuno… Ripenso con gratitudine ed affetto alla grande compagnia che vi siete fatti, sia ad Asmara che in Italia… sì, perché tu, puntualmente, almeno una volta a settimana venivi a trovarlo anche a Caserta, e parlavate a lungo … di tanti argomenti… di politica italiana, della nostra amata Asmara, sempre con la gioia e la voglia di tornare nella nostra città… fino alla fine. Ti rivedo sempre pronto ad aiutare tante persone, a preoccuparti di quelli che ti sono stati vicini, anche dei tuoi collaboratori nella tua vita professionale, e a prodigarti, anche a distanza di chilometri, per fare sì che nulla potesse mancare loro… Ti rivedo affettuoso e provato il giorno del funerale di Papà… mi hanno detto che sei subito accorso quel sabato mattina… sei stato il primo a rendergli l'ultimo saluto terreno… ti sono venuta a salutare… tu avevi perso il tuo grande amico, che hai ricordato sempre fino alla fine dei tuoi giorni, come mi ha detto Lettai… Lettai che si è presa cura di te, in quel giorno mi stava affettuosa vicina… mi sosteneva… tu cercavi di farmi coraggio, ma il tuo cuore era triste e un leggero tremore ti pervadeva tutto…
Ora, in Cielo, vi siete ritrovati e mi piace rivedervi così, amici, sorridenti, ricchi di conversazione, circondati da tanti amici, ancora accuditi dalla mia Abeba, che vi offre una tazza di caffè…
Grazie, caro signor Cilento, come ero solita chiamarti… grazie, grazie davvero!

Alessandra Raffone
Roma, 20 dicembre 2007


Siamo affettuosamente vicini e partecipiamo al dolore di Elvira Romano Fenili per la scomparsa della sua cara Mamma, mancata ad Asmara il 14 Gennaio 2008.
il C.
(15/1/2008)
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Ad Elvira e Famigliari tutti,
non esistono parole per alleviare la sofferenza data dalla perdita della persona più cara e rappresentativa. Con l'animo e il cuore colmi di tristezza, mi unisco al vostro infinito dolore.
Vincenzo
(15/01/2008)
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Ho appreso con molta tristezza da Il Grande Chichingiolo della scomparsa della cara mamma della nostra Elvira. Mi associo al suo dolore e porgo le nostre più sentite condoglianze.
Franco Caparrotti
(18/01/2008)
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Carissima Elvira, in questo triste momento della Tua vita, Ti siamo particolarmente vicino e porgiamo le nostre più sentite condoglianze.
Sofia e Luciano Ciaglia
(15/01/2008)
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Prendo vivamente parte al dolore di Elvira per la scomparsa dell'amatissima mamma.
Nadia Palmieri
(15/01/2008)
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Ti sono vicina Elvira, con il cuore e con la mente... Anche io ho perso da poco la mia cara mamma e comprendo il vuoto che si sente "dentro"!!!
Con affetto,
Anna Maria De Nadai
(20/1/2007)

Il 29 marzo 2008 ci ha lasciato Gabriele "Puccy" Grimaldi, da anni residente in Australia e di cui rammentiamo le tante passioni sportive. Lo ricordano ai tanti Asmarini che lo hanno conosciuto la moglie Beatrice e la figlia Maria Elena, cui giungano le nostre più sentite condoglianze.
il C.
(11/04/2008)
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Carissimo Puccy,
Così ti chiamavano tutti ad Asmara, il 29 del mese scorso ci hai lasciati, ti piangono tanto le tue amate Bice e Maria Elena a cui volevi un mondo di bene.
Mi avevi rintracciato tu tramite il Chichingiolo e da allora siamo sempre stati in contatto.
Ti avevo rivisto due anni fa quando ti sono venuta a trovare in Australia, ho passato con te e Bice momenti meravigliosi, la tua allegria e buonumore erano contagiosi sopratutto per me che stavo attraversando un periodo poco felice della mia vita, amico fraterno del mio compianto papà , in te avevo ritrovato un po' di lui, grande e' stata l'amicizia che vi aveva sempre uniti e anche compagno di scuola di mia mamma.
Quanto abbiamo parlato dei bei tempi asmarini, e che eccezionale guida turistica sei stato, conoscevi tutto, dell'Australia dove ti eri trasferito 27 anni fa, si parlava della tua passione del volo, sicuramente di te si ricorderanno tanti amici quando con il tuo aereo portavi molti a Massaua, con la tua barca "Assab" abbiamo fatto con i miei compagni di maturità la bellissima gita scolastica alle isole del mar Rosso nel lontano 1973.
Queste passioni per il cielo ed il mare non ti hanno mai abbandonato, anche a Cairns finché hai potuto continuavi a volare e andavi a pesca in un altro mare meraviglioso.
Caro Puccy, mi mancherai e mi mancheranno le tue mail quasi giornaliere, simpatiche e divertenti.
Ora hai spiccato un altro volo, andrai molto più in alto verso un cielo sempre più azzurro, stai facendo un viaggio molto più lungo e in questo viaggio ritroverai sicuramente il tanto amato massimo, che avevi perso proprio a causa di un aereo.
Qui ti avranno sempre nel cuore ma anche tu sarai comunque sempre vicino a loro, Bice e Maria Elena.
Ciao Puccy amico mio, ciao,
Danila
(11/04/2008)

Partecipiamo al dolore di Dorotea Contino per la perdita della sua adorata Mamma, avvenuta il 20 maggio 2008 e porgiamo sentite condoglianze.
il C.
(23/05/2008)

Il 13 giugno 2008 è mancato Walter Sgobbi, il papà di Gilo e Carlo. Papà Sgobbi si chiamava Walter ma mamma Sgobbi lo ha sempre chiamato amorevolmente Vinicio. Ho un ricordo molto bello di questa persona sorridente, serena, con un lampo di ironia negli occhi che guardavano benevoli la gioventù, della quale facevo parte, che frequentava la loro casa a Ghezzabanda. Generosi come solo gli asmarini DOC sanno esserlo, c'era sempre un posto a tavola in casa Sgobbi. E rideva papà Sgobbi quando la sua Franca si giustificava dicendo: "Ma quanto sala questo sale!" se il condimento era un po' in eccedenza. Sempre al fianco dei suoi ragazzi, assistendoli in quello che era stato il lavoro di suo padre prima, poi suo e infine di Gilo e Carlo.
I suoi 90 anni sono stati carichi di vita: fino a tre mesi fa era ancora in negozio, lucido e presente come sempre. Poi il ricovero e l'operazione; dovevano dimetterlo ma il suo tempo era compiuto e il Creatore l'ha chiamato là dove Lia Mara, con il suo splendido sorriso, attendeva il suo papà.
Ad uno ad uno i Grandi Vecchi ci salutano ed in punta di piedi ci precedono là dove ineluttabilmente tutti dobbiamo andare. E sono punti di riferimento che ci mancheranno immensamente ma rimangono in noi e con noi in un insegnamento, un aneddoto, una somiglianza, un ricordo particolare.
Ciao, grande papà Sgobbi.
Daniela Toti
(20/06/2008)
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A Gilo e Carlo vanno le nostre più sentite e sincere condoglianze.
il C.


Caro Chichingiolo,
in data 21 Giugno 2008, telefonicamente, dalla moglie Sig.ra Italia D'Eustachio, sono stato informato che il 14 Maggio 2008 è venuto a mancare all'affetto dei suoi cari e di tutti gli amici ed ex-compagni d'Istituto, il geom. Roberto Antonacci, dopo lunga e penosa sofferenza all'ospedale di Teramo.
Quest'annunzio oltre che voler essere la mia personale espressione di cordoglio per l'amico e compagno di scuola scomparso, desidero venga divulgato a tutte le persone che non avendolo ancora saputo, possano estendere le proprie condoglianze alla famiglia. Ringraziando per l'attenzione riservatami, porgo cordiali, distinti saluti.
Vincenzo Acquaviva
(22/06/2008)
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Alla Sig.ra Italia e alla famiglia tutta giungano le nostre sentite condoglianze.
il C.


Il 25 giugno 2008 è deceduto a Nairobi Fabrizio Fanzini, vissuto per molti anni ad Addis Abeba dove lavorava presso la Società Agip. Ne danno notizia i familiari a cui vanno le nostre più sentite condoglianze.
il C.
(26/06/2008)

Giacomina Fachin ved. Pizzimento (Mina), la mia Mamma, mi ha lasciato, mi mancherà tanto, lo so.
Una preghiera.
Riccardo Pizzimento
(12/07/2008)
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Caro Riccardo,
Ci uniamo al tuo dolore e alle tue preghiere e porgiamo le nostre più sentite condoglianze.
il C.
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Caro Riccardo,
ti ricordo con tanto affetto e ricordavo con tantissimo affetto e simpatia anche la tua cara mamma.....
Ti sono vicina con tutto il cuore.
Anna Maria De Nadai
(27/07/2008

E' mancato improvvisamente nella notte del 21 Ottobre 2008 Roberto Mascheroni. Alla Mamma Anna e familiari tutti vanno le nostre più sentite condoglianze. Ciao Roberto.
il C.
(21/10/2008)
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Anno scolastico 1969/ 70, 1° Classe del Liceo Scientifico Martini, sezione A. Sul retro della foto c'è la data: 27.5.1970. E' una splendida mattinata e siamo tutti in posa nel cortile, insieme con la prof.ssa di lettere Matizia Orio e al prof. di amarico Zerejohannes. Qualcuno di noi è sorridente, qualcuno è serio, qualcuno un po' corrucciato a causa del sole, ma abbiamo tutti negli occhi la freschezza e la spensieratezza della gioventù.
Purtroppo molti di questi bei visi ci hanno prematuramente lasciato: Fabio, Efrem, entrambi in prima fila, e poi Massimo, nel centro della foto, e poi Gianni, in ultima fila, un po' nascosto. Da ieri non è più tra noi anche quel bel ragazzo biondo e gentile che mi dà il braccio e sorride: Bobo. Non riesco ancora a crederci e provo tanta tristezza e un gran senso di vuoto e di impotenza.
E vorrei ricordarli così, come nella foto di classe: belli, allegri e spensierati, pieni di sogni e aspettative e baciati dal sole di Asmara, per sempre.
Vittoria
(22/10/2008)
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Non riesco a trovare le parole per esprimere il profondo dolore che provo.
Per te, per i meravigliosi scorci di vita che ho avuto modo di vivere vicino a te, per la tua bontà, la tua generosità, la tua ironia ed il tuo coraggio.
Ti porterò nel mio cuore fino all’ultimo dei miei giorni.
Ho imparato tanto da te.
Non mi hai dato il tempo di dirti quanto ti volevo bene. Mi mancherai per sempre.
Beppe
(23/10/2008)


Il 15 Ottobre 2008 è mancato a Roma Igilio Giusti. Alla moglie, ai figli Elena e Francesco e familiari tutti giungano le nostre più sentite condoglianze.
il C.
(23/10/2008)

Per motivi miei non lo leggo attentamente, normalmente do un’occhiata, mi soffermo su qualcosa che mi stuzzica, normalmente ricordi di persone, o “firme”, che mi dicono qualcosa.
Sapevo che la signora Elsa Cosetti era tornata ad Asmara, ancora tanti anni fa; da qualcuno avevo sentito che si dava da fare in tantissimi campi: continuava la sua attività di insegnante – ha cercato di farmi imparare un po’ di arabo, in seconda geometri anno 1957-58 – e per questo collega della mia mamma, che oggi avrebbe 106 anni; sapevo che faceva del bene ai ragazzi eritrei figli dei nostri amici di allora (e di oggi).
Sapevo che faceva tante cose: ma ho sempre avuto paura a chiedere se ancora continuava a farle, se era ancora in grado di farle.
Nel Mai Taclì appena arrivato (Numero 5 - Set/Ott 2008) ho letto una “firma” Gianni Cinnirella. Io ho un ricordo fotografico di lui; capelli arruffati, occhiali spessi, seduto sulla sua jeep, sotto una palma di Corso Italia, con l’aria scanzonata. E così l’ho rivisto nel meraviglioso ricordo che mi ha donato dell’ultimo periodo di “Mamma Elsa” come giustamente ha voluto chiamarla. Credo, sinceramente, che chi ha conosciuto la signora Cosetti, la sua famiglia, chi l’ha avuta come insegnate, alle elementari o alle superiori, chi ha condiviso con lei, prima o dopo un pezzettino di vita asmarina, della sua vita asmarina, debba andare a leggere quanto Gianni ha scritto per lei. E’ un doveroso atto di omaggio.
Grazie Gianni, grazie Elsa.
Patrizio Donati
(29/10/2008)

Nella notte del 12 Gennaio 2009 Sr Rita Borghi ci ha lasciato. Era ansiosa di tornare nella sua Asmara ma purtroppo il male l'ha fermata qui in Italia. Sei sempre stata una persona speciale, cara Rita, per le tue alunne e per tutti quelli che ti hanno conosciuto. E di questo ti saremo sempre grati.
Ciao,
il C.
(12/01/2009)

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Suor Rita…
Se dovessi esprimere in una parola il concetto che può tratteggiare al meglio il profilo di Suor Rita Borghi, mi sale spontanea dal cuore la parola "dolcezza"…
Sei stata la mia insegnante negli anni più difficili della mia vita scolastica, quelli della guerra, anni in cui noi adolescenti andavamo avanti sbigottiti e "un po' persi" per quanto era successo … ma tu hai cercato di donare, a ciascuno di noi, nello stesso tempo, dolcezza e sapere, seguendoci attentamente in questo passaggio difficile della nostra esperienza umana….
Anche successivamente, negli anni a seguire, mi sei stata sempre vicina, una presenza costante, anche se fisicamente lontana. Mi hai affidato alle tue preghiere "potenti", hai gioito dei miei traguardi, mi hai confortato nelle prove della vita, e, ogni volta che ci siamo viste, hai manifestato la grande gioia sincera che provavi nel vedermi.
Sì, in ogni mia visita all'Asmara, venivo a trovarti e le lunghe chiacchierate che ci siamo fatte, l'ascolto attento e sincero dei racconti della vita di un anno erano la manifestazione vera di amicizia e affetto. L'ascolto della S. Messa domenicale nella piccola cappella delle suore del Comboni era un momento di comunione sincero, a cui seguiva una lunga chiacchierata e per fare questo ti liberavi delle altre visite e delle altre chiacchiere. Rivedo la tua gioia comunicativa… dicevi sempre che, nonostante fosse passato del tempo, era come se ci fossimo lasciate il giorno prima. Ed era vero, si riprendeva il discorso come se ci fossimo lasciate da poche ore… anche nelle ultime tue telefonate, fino a pochi giorni fa, con fatica - a causa della malattia - mi hai donato generosità … ti ascoltavo, mentre cercavo di non farti percepire la mia preoccupazione per il tuo stato di salute e cercavo di infonderti il coraggio per la tua nuova battaglia che la vita ti chiedeva di combattere … ma, a dispetto nostro, non siamo riusciti a spuntarla …
Stamattina, nell'apprendere la notizia, ho detto all'amico Franco che rimaniamo sempre più soli … il mondo della nostra adolescenza si va assottigliando sempre più … Però forse è vero: "le foglie dell'albero" vanno diminuendo, ma aumenta "la dimensione celeste"…
Tutti quelli che hanno avuto il privilegio di conoscerti e la nostra tanto amata Asmara si sentiranno più soli, ma, una volta attutito il dolore umano, riusciranno ad avvertire la tua dolce e sorridente presenza, che dal cielo ci sarà vicina…
Ciao Suor Rita… grazie…. grazie per esserci stata….
Alessandra Raffone
Roma 12 Gennaio 2009


Era la figura iconica dello sport ad Asmara, in Eritrea, in Etiopia e poi oltre quei confini. Era diventato uno dei fedelissimi del Chichingiolo, non mancava giorno che non ci facesse visita. Massimo Fenili non è più con noi. E' mancato nei giorni scorsi all'affetto dei suoi cari, la moglie Nadia, i figli Riccardo, Rosanna, Yvonne e i nipotini, ai quali inviamo le nostre sentite condoglianze. E a Massimo, oltre all'estremo saluto, inviamo il nostro sentito grazie.
il C.
(29/01/2009)
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Avendo letto la triste notizia del decesso del caro Massimo, desidero unirmi alle preghiere dei tanti Asmarini che l'hanno conosciuto, amato e stimato per le sue alte qualità umane e sociali.
Vincenzo Acquaviva
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Ho appena letto l'annuncio e sono rimasto profondamente colpito dalla notizia. Forse con lui e famiglia ci eravamo visti un paio di anni fa al raduno del Mai Taclì. Ho condiviso con lui meravigliosi periodi della pallacanestro Eritrea, e sono ritratto con lui in qualche foto del "cassetto 38" che avevo a suo tempo mandato. Colgo l'occasione per porgere alla moglie Nadia e parenti tutti, le mie più sincere condoglianze.
Romano Modonesi e Loredana Nardin
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Leggo ora della scomparsa dell'amico Massimo Fenili. Ne sono addolorato, però sono certo che sarà un campione anche di là. Le mie sentite condoglianze a Nadia e familiari tutti; a Massimo un ricordo sincero.
Italo Ganassali
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In ricordo di Massimo Fenili

Quando mi si chiede di scrivere un articolo, anche se all'inizio si rimane perplessi e non si sa da dove iniziare, poi le idee si schiariscono e l'articolo si materializza prima nella mente, e poi il tempo di mettere nero su bianco ed è fatta.
Ora sento il dovere di scrivere e di ricordare un caro amico che in "punta di piedi" ci ha lasciato. Parlo del caro e indimenticabile Massimo Fenili.
Quanta tristezza nel cuore, e con gli occhi velati cerco di ricordare ma non è facile, credetemi. Ho conosciuto, di fatto, Massimo nei locali del Bowling di Via Lorenzo Tasas, la via di Schionato, di Bini per intenderci. Era il lontano 1963. Fu lui a spiegarmi il gioco del bowling, a darmi i primi rudimenti e a invogliarmi a giocare. Allora in lui vedevo l'imprenditore, non lo sportivo, ero ancora giovane. Con il passare del tempo, l'imprenditore diventava amico, lo sportivo vero che era. Seguire le sue imprese era sempre emozionante. Dal tennis da tavolo (campione eritreo e dell'Impero), difensore puro che riusciva a mortificare gli attaccanti (schiacciatori) più accaniti, alla pallacanestro e pallavolo. Anche qui i titoli sono innumerevoli. Certo che mentre al tennis da tavolo giochi da solo, negli altri sport è gioco di squadra. Ma lui era la mente, il pivot e tutto ruotava intorno a lui. Tutti, compagni ed avversavi, nutrivano il massimo rispetto ed era l'esempio da seguire e la fonte da dove imparare.
Anche se non è uno sport agonistico (atletico nel senso della parola), Massimo ha eccelso pure nel gioco delle boccette, conquistando numerosi titoli. Poi, il calcio, la vera passione, prima come giocatore e poi come allenatore. Ho già scritto nel mio articolo "Quando il calcio era… di rigore" di Massimo, degli allori vinti e di tutti i riconoscimenti ricevuti. Vennero pure dall'Italia ad intervistarlo… E poi il bowling dove non aveva "brillato" come giocatore e aveva lasciato l'onere della gloria alla moglie... ma che imprenditoria! Oltre ad avere creato i bowlings in Eritrea, ha continuato in Italia creando una catena in Toscana e al di fuori di quei confini, in altre regioni italiane.
L'estate scorsa avevo concordato con lui un'intervista: avremmo ripercorso le tappe della sua vita e, come al solito, si era mostrato disponibile ed entusiasta. Gli avevo mandato una bozza, un percorso e dovevamo solo stabilire le date ed il luogo dove vederci per definire il tutto. Ho sentito Massimo a Natale per i consueti auguri. Mi aveva risposto Nadia e dal tono della voce capii che c'era qualche cosa che non andava. Quindi ho parlato con Massimo che con la schiettezza che lo ha sempre contraddistinto, mi disse del male che lo stava minando e che gli avrebbe lasciato ancora poco tempo. Con un magone in gola cambiai discorso e accennai alla nostra intervista. Mi disse: "Franco, ti lascerò il mio memoriale". Non sapendo cosa altro dire, chiusi augurandogli un Felice Natale. Con la classe del vero campione ci ha dribblato e ci ha lasciato in punta di piedi. Non voleva turbarci e angosciarci.
Grazie Massimo, carissimo amico e maestro, e non ti dimenticare: la nostra intervista la continueremo un giorno…che verrà.
Franco Caparrotti
(29/01/2009)
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Siamo vicini alla famiglia Fenili e porgiamo sentite condoglianze.
Famiglia De Vido.
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Chi può dire di non sapere chi era Massimo?
Fa parte della mia vita, come altri, come Romano che gli ha dedicato un ricordo, anche se non abbiamo mai avuto frequentazioni.
Negli anni 50, quelli che portarono alla fine, per me della “mia Africa” – sono rientrato in Italia da Asmara nell’autunno del 1960 - Massimo, la famiglia Fenili, erano già un mito. Un vago ricordo dei genitori, con il gigantesco Papà, la signorilità della Mamma, e loro, 3 figli, il maggiore Alessandro (Sandro), da anni “cittadino”del Grande Chichingiolo e marito della mia carissima amica Franca Samoggia, Il piccolo, di cui non ricordoo il nome, e che fu (purtroppo fu troppo presto), che anche lui ha lasciato una cara amica, una delle Criveller, ed adesso Massimo. Non lo conoscevo, quasi, ma di lui conoscevo le gesta ed i successi; questi tanto ampli da averli distribuiti un po’ ovunque. Un mio ottimo cliente, ed oggi amico, grande giocatore di bowiling e presidente di un circolo delle vicinanze di Milano, lo ha conosciuto e forse frequentato nell’ambito di tale federazione; ho comunicato a lui la notizia, perché, in certi casi, condividere è alleviare il peso. Avrei voluto condividere questa notizia con un altro amico di quegli anni e cheè, per l’evolversi della sua vita, senz’altro amico e estimatore di Massimo. Purtroppo non ho potuto parlargli, perché anche Baldo ha problemi.
Che cosa posso aggiungere? Che è duro vedere che i ricordi di quel tempo felice si sfumano, peggio... svaniscono.
Pat
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Cara Nady, cari Ricky, Rosanna e Yvonne,
quante volte in diverse parti di mondo mi sono sentita dire "Sei di Asmara? Ma allora conosci Massimo Fenili?" Non mi stancavo mai di stupirmi e di ascoltare le storie che persone a me totalmente estranee avevano da raccontarmi di Massimo e della loro ammirazione per lui. Mi ricordo quella volta che siamo stati assieme ad Asmara ed un cameriere è corso a casa di notte a prendere una vecchissima foto in cui c'era Massimo con suo papà, e con quanto orgoglio gliel'ha mostrata. Mi ricordo quand'eravamo in spiaggia a Gurgussum e Carlotta aveva paura del cammello. Di quando mangiavamo il pesce nella piazza e tu, Nady, stavi in macchina per evitare i gatti. Mi ricordo un sacco di altre occasioni in cui siamo stati assieme, e si stava così bene.
Massimo è un pezzo della storia di molti di noi. Io lo porterò sempre nel cuore.
Vi abbraccio forte
Marina Melloni
(31/01/2009)
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Avendo letto la triste notizia del decesso del Caro Sig. Massimo, sono vicino alla famiglia Fenili e porgo le mie sentite condoglianze. Sono figlio del Sig. Berhane Zerezghi: mio Papà fu molto amico del Sig. Massimo.
Yohannes Berhane Zerezghi
(30/03/3011)


Ad Alda e Luciana Moreschi nonché familiari tutti vanno le nostre affettuose e sentite condoglianze per la scomparsa della loro Mamma, Dina, a lungo residente sia ad Asmara che Addis Abeba.
il C.
(05/02/2009)

Abbiamo appreso da Melino Pollastri la triste notizia della scomparsa di Baldo Cappellano. Lo ricordiamo con grande affetto per la sua allegria e il grande cuore. Insieme abbiamo trascorso ad Asmara e Massaua anni bellissimi e spensierati.
Buon viaggio, caro amico Baldo, che il percorso ti sia sereno.
Ninetto e Vanni
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Ci uniamo al vostro dolore ed estendiamo ai familiari tutti le nostre più sincere condoglianze.
il C.
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Mi unisco al dolore della famiglia e del fratello Roberto per la scomparsa di Baldo che ricordo con grande simpatia e affetto.
Umberto Ricca
(22/02/2009)
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Voglio ricordarti, caro Baldo, quando, spensierati monelli, dopo aver fatto sosta da tuo Zio, vagavamo negli aperti spazi del Sembel a caccia di quaglie.
Ti vedo come sempre, allegro e spensierato in compagnia ora della nostra Burukte Mariam.
Ciao,
Emilio

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Al mio amico Baldo

Sono giorni e giorni che un pensiero ricorrente penetra nelle azioni quotidiane: come starà Baldo?
Caro amico ritrovato, caro amico, senz'altro molto più amico in questi ultimi 10 anni di quanto lo siamo stati nella nostra terra natia. Asmara ci ha accolti all'inizio degli anni 40, io del 42 tu del 44. Coetaneo mio, tuo fratello Roberto, col quale abbiamo fatto anche le medie dai Fratelli del La Salle. Tu sei presente, nei miei ricordi, a causa di una foto. Io, tu e Roberto, la nostra prima comunione a Gaggiret con Padre Dosideo. L'appartenenza alla famiglia degli ex asmarini mi aveva reso edotto di un incontro organizzato da te, ma io non c'ero, chissà dov'ero. Ti sapevo un personaggio ed una "autorità" nel vino, direi vizio di famiglia. Poi la sorte mi porta in prossimità di Serralunga d'Alba. La decisione di quella mattina, seguendo la cartina e sbagliando strada.
Fermata per rifocillarci e per chiedere:
"Ha mica idea di dove stia Cappellano, Teobaldo Cappellano?"
"Se guarda dalla finestra vede la sua casa", poi ci hai detto che è quella nuova di Sinio, che non è finita, ancor'ora; ci eravamo persi ma eravamo vicini a rincontrarci.
Come succede sempre a noi asmarini veraci, i 30 anni dall'ultimo possibile incontro sono diventati inesistenti, abbiamo abbracciato te ed Emma, come se ci fossimo lasciati solo pochi mesi prima. E da allora è stato sempre gioiosa occasione tornare ad incontrarti.
Ho cercato di costruire occasioni per potere stare con te, insieme a te, in tua compagnia. Perché incontrarti è sempre stato un evento: che si fosse da te, in cantina, dove ho imparato ad apprezzare bella gente in compagnia del buon vino, o che si andasse a cena nei colli delle Langhe, dove insieme a te, si vedevano posti favolosi, si godevano sapori sconosciuti e si apprezzavano vini superiori, insieme a gente assolutamente fuori dal comune.
Ho fatto in modo che in tanti che avevamo vissuto le esperienze della prima giovinezza ci ritrovassimo da me, in campagna vicino a te, e siete venuti in tanti, diversi, amici cari e c'era anche tuo fratello. Ricordo la mia gioia intima, quando lanciasti l'idea di finire la serata in cantina da te e ci trasferimmo tutti a Serralunga. E lo zighinì che insieme ad altri organizzai a Milano e tu partecipasti non solo con la tua presenza ma anche, novello ganimede, irrorando il pasto con i tuoi vini di qualità superiore.
E quando riuscii a farti venire alla riunione del Chichingiolo a Castel San Pietro. Ho aspettato il tuo arrivo come una "novia" davanti all'altare. E come ti sei goduto quella rimpatriata fra tuoi coetanei, ed amici di avventure, mie postume (quelle). E la mia gioia di fare conoscere la tua Cantina, i tuoi vini, ma soprattutto te, ai miei amici; a fare in modo che altri, che ti conobbero infante potessero incontrarti nuovamente adulto, esperto, accattivante ed affascinante.
Ci siamo sentiti per il ponte dei Santi. Avrei voluto vederti ma mi hai detto che eri preso, e soprattutto che ti sentivi stanco. Ti ho sentito ancora un po' stanco quando mi hai chiamato per farmi gli auguri per le festività di fine anno. Avrei voluto vederti, ho insistito tanto, anche, quando ti ho chiamato ai primi dell'anno per sapere come stavi, per poter godere ancora della tua compagnia, della tua conversazione, del tuo modo di raccontare la realtà quotidiana vista dall'alto della tua filosofia di vita. Il generale inverno quest'anno ci ha sconfitto tutti, così dall'inizio dell'anno, ho solo ricordo di un veloce abboccamento telefonico con Emma, che mi confermava uno stato di prostrazione e di stanchezza. E quante telefonate, mute, da allora. Perché mai? Cosa starà succedendo?
Fino a 10 giorni fa. La non risposta al mio fax che chiedeva notizie mi ha fatto temere il peggio. Ho chiamato in orario di ufficio e la vostra collaboratrice ha forse voluto darmi una piccola speranza, parlando di una reazione positiva ad una nuova terapia. Avrei chiamato ancora; sono stato tentato di chiamare Gianni, che residente in zona, avrebbe forse potuto sapere di più e meglio; speravo di poter dribblare il destino. Ed invece è stato proprio Gianni, che oggi pomeriggio mi ha chiamato sul fisso qui in campagna. Il fatto inusuale mi ha detto tutto prima che mi dicesse lui. Ha letto sulla Stampa l'articolo, bellissimo, che celebrava il tuo essere un Albese doc con natali Asmarini. Peccato che non ci fossero altre informazioni, altre coordinate per poter esserci anche noi a testimoniare che il mondo ha perso un uomo grande, non solo per la tua statura fisica, ma per la statura mentale, filosofica, spirituale che scompaiono insieme a te, insieme a chi, con giusto presagio, portava un nome altisonante: TEOBALDO.
Posso solo aggiungere che quando ho detto ai miei amici vicini di casa di Salere che ti abbiamo perso, loro, che hanno avuto il piacere di conoscerti questa estate, hanno affermato:
"E' stata una fortuna avere avuto quell'unica occasione per conoscerlo."
Ciao carissimo, continua ad accompagnarmi con la tua personalità.
Continua ad essermi vicino come solo tu hai saputo fare.
Patrizio Donati
(23/02/2009)
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Sono profondamente addolorato alla notizia della scomparsa di Baldo. Lo avevo rivisto solo una volta
da quando avevo lasciato Asmara, verso il 1980, quando sono andato a trovarlo...
Ciao Baldo.
Carlo Iori
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Baldo era mio grande amico, e siamo rimasti amici fino a quando ho lasciato l'Eritrea nel 1966. Io lo chiamavo Belmondo, perché assomigliava a Jean Paul Belmondo. Mi faceva morire dalle risate, vedere come piegava e arrotolava il suo grande e lungo corpo per poter entrare nella sua macchina piccolina!! Era di una gentilezza estrema, un ragazzo con il cuore d'oro e la generosità di un gran signore. Ecco come lo ricordo, e come l'ho sempre pensato, come un GRAN SIGNORE.
Mi fa tanto male pensare che nel mondo manca lui. Anche nella lontana Australia, c'è gente che ricorda Baldo con grande affetto e rispetto, e che Belmondo farà sempre parte dei miei ricordi Asmarini. Le nostre più sentite condoglianze alla moglie e alla famiglia.
Claudette con Corrado Damato
(24/02/2009)
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Ho saputo solo questa sera di Baldo, ci eravamo visti al raduno di Castel San Pietro e speravo quest'anno di poterlo riincontrare, ma purtroppo così non sarà. Alla sua famiglia tutta le più affettuose e sentite condoglianze.
Antonio Cianci
(01/03/2009)

Romano Modonesi comunica a tutti gli Asmarini che lo hanno conosciuto che il 29.03.2009 ad Asiago è mancato Benetti Alberto. Autotrasportatore, per lunghi anni aveva viaggiato fra Asmara e Addis Abeba. Alla moglie e i figli nonché al fratello Attilio vanno le nostre sentite condoglianze.
(01/04/2009)



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