CONSIDERAZIONI
IN MERITO
alla riunione di Rimini del 7 e 8 Maggio 2011
Credo incontrovertibile
che ognuno è fatto a modo suo (e, probabilmente, si piace). A
me capita (non sempre ma quasi). Quando inizio una cosa sono pieno di
fervore e cerco di fare del mio meglio per fare IL MEGLIO; sono così
preso nel compito che spesso ho le traveggole; è successo così
che rilascio assicurazioni e dichiarazioni, sulla base dei fatti che
sto vivendo, sono certo che tutto filerà liscio come l'olio e
poi scopro che la mia fotocamera, nella realtà dei fatti, non
dichiara quello che poi esegue; un esempio: vi ho rotto l'anima dicendovi
di annotare "IL FOTOGRAMMA" certo che in base al numero segnato
avrei riconosciuto il viso da abbinare all'indirizzo. Ebbene io non
sono riuscito a capire a cosa corrispondessero i "numeri progressivi
a scalare" che il display segnalava. I fotogrammi che contraddistinguono
i file, non corrispondono a niente. Meno male che un po' di memoria
la ho ancora, e quindi in una certa quantità di casi sono riuscito
a fare gli abbinamenti; però capite che dramma, dopo aver dichiarato
che avrei avuto piacere a poter "individuare il viso dell'indirizzo
mail del destinatario" (contavo sulla numerazione)
;
e non vi dico poi quando ho cercato (solo in pochi casi, in verità)
di leggere cosa c'era scritto sul foglietto
!!!!!!!!!!!!!!!
.
Ecco perché devo escogitare il modo di trovare il sistema per
fare che voi stessi troviate il modo, tramite le foto che spero quanto
prima di riuscire a farvi recapitare dal Servizio di Posta Terreste
(poste italiane) di segnalarmi "io sono quella/o della foto n°-----,
a destra (sinistra) di
". La cosa che mi preme è
che tutti coloro che hanno voluto collaborare alla spesa per la realizzazione
e spedizione dei CD con le foto sappiano che la loro collaborazione
coprirà i costi dell'operazione. Come dichiarato al momento della
vostra offerta, vi comunico che a questo fine è stata raccolta
la somma di 40 euro, che, quanto prima invierò all'Associazione
CHEBI' di Prato perché ne disponga secondo quanto ha già
prestabilito.
Dopo aver lavorato parte del pomeriggio di oggi per cercare di fare
gli abbinamenti di cui sopra ed aver trovato questa la soluzione al
problema, mi sono tranquillizzato un po' l'animo e quindi cerco di estrarre
un po' di impressioni e considerazioni per commentare questo insolito
fine settimana fra "vecchi amici". Sono un fotografo da poco
e quindi anche le "immagini" che seguono saranno un po' sfuocate,
sopra o sotto esposte, ma sono quelle che si sono fissate nell'emulsione
sensibile del mio spirito: accoglietele come le foto del CD: le ho fatte
io
., e ci ho messo la migliore intenzione.
Ci
sono tante ragioni per cui l'ho subito riconosciuto: Raul Di Gioacchino
. Fra tanti quello più di famiglia per me. Ha voluto lui stesso
ricordarmelo (veramente voleva mettermi alla prova): come poter dimenticare
che il mio papà è stato il suo padrino di battesimo?
Credo che
tanti converranno con me che Marina Melloni è un esemplare di
umanità degno di nota, ma io ho scoperto che ha una caratteristica
che ha reso questa mia ammirazione ancor più motivata. E' successo
domenica pomeriggio, dopo il caffè: E' la figlia di Pino Melloni,
che negli anni attorno
al 1954-55 è stato collega del mio papà presso la Sticca
di Cappelli. Una cosa me lo farà ricordare sempre, le conseguenze
al suo occhio destro (se non erro) di una tremenda pallonata giocando
a calcio da ragazzino. . Parlando con lei del suo papà quasi
ottantenne è come se fossi tornato ad Asmara ad attendere che
il mio papà terminasse l'orario d'ufficio. Mi fa piacere, inoltre
se tramite queste righe riesco a fargli arrivare direttamente il mio
ricordo ed il mio affetto.
Anche se,
per frequentazioni diverse, non ho ricordi comuni con Renato Rinaldini,
ma il fatto che lui viva a Prato mi ha consentito di chiedergli che,
dall'alto della sua esperienza e delle sue competenze, analizzi le possibilità
e le capacità intrinseche dell'Associazione Chebì onlus
che ha sede a Prato. E che proprio per il fatto che chi l'ha voluta
e la regge è un impiegato che nel Gennaio del 2003 è restato
shoccato dalla situazione che trovò in Eritrea. Da allora ha
deciso di fare in modo di aiutare le Suore che lì operano sul
territorio. A me ha dato l'impressione di essere credibile ed affidabile,
ed è per questo che da anni cerco di collaborare con Mario nella
raccolta dei fondi necessari alla realizzazione dei progetti di aiuto.
Ho come
un'angoscia dentro di me: ho detto a Danila Boattini hai lo stesso ovale
del viso del tuo papà (ad Asmara noi ragazzini conoscevamo di
più i ragazzi più grandi, da loro c'era sempre qualcosa
da imparare) e - per le ragioni dette sopra - guardando le foto non
riesco a riconoscerla. Sono tremendamente dispiaciuto; aiutami a rimediare.
In
queste riunioni succede, involontariamente ascolti; sono
Verdacchi. E chi non ricorda la famiglia Verdacchi, il dottore deceduto
quando ancora eravamo bambini, la moglie figlia del Comm. De Ponti;
Aurelio, Gianfranco (allievo sicuramente della mia mamma, Gughi compagno
di scuola di Paolo, mio fratello. Ricordavo due sorelle di Antonio,
ma chiacchierando mi pare di aver capito che lui è il secondo
maschio dopo le due sorelle, il più piccolo. Gli ho raccontato
dell'aneddoto che riguardava la sua nonna, donna dal carattere indomito,
che mi impressionò molto. Offrì una parte del suo corpo
per ricostruire una parte del viso del marito (il nonno per lui), gravemente
danneggiato, mi pare, dall'esplosione di un fucile.
Per concludere:
c'è un nome che ai miei coetanei suona molto, anche se per ragioni
varie non c'erano rapporti amicali: DE NADAI.
A qualcuno ho spiegato come è perché: grazie agli elenchi
pubblicati da IL CHICHINGIOLO, tanti di quei nomi li ho inclusi nella
mia rubrica e per questo, quando capita l'occasione, ricevono miei messaggi
elettronici. E' successo a Pasqua di quest'anno: ho ricevuto un messaggio
augurale che mi è sembrato l'ideale per fare gli auguri di Pasqua
a tutti, indistintamente, i miei contatti. Ho ricevuto una risposta
per la quale mi mancano gli aggettivi: graditissima, entusiasta, affettuosa,
ed altro ancora. Il mittente di tale messaggio anseba@hotmail.com, al
secolo A.M. De Nadai (spero che la grafia sia corretta). E' lei che
ha ispirato la mia presenza a Rimini e che dichiarandomi le sue intenzioni
ed i suoi propositi mi ha fatto decidere a venire a vedere i suoi dipinti.
A
mia moglie ed a me sono piaciuti, uno in particolare e lo abbiamo acquistato.
Lo scopo benefico che Anna si era riproposta è stato raggiunto,
credo e spero.
|
|
A questo
proposito, Francesco mi aveva autorizzato a realizzarlo e per questo
ho predisposto per poter raccogliere offerte a favore di Giuseppe Pratò,
nostro connazionale molto male in arnese, sia fisicamente che economicamente.
E' con piacere che vi comunico che l'iniziativa ha raccolto 182 euro.
Oggi non ho avuto il tempo di comunicarlo a Rita Di Meglio. Lo farò
domani e quanto prima le farò il bonifico delle somme raccolte;
attendo qualche giorno per dare tempo a chi volesse di considerarmi
vettore a questo fine. Se lo ritenete utile ed opportuno l'IBAN del
mio conto è: IBAN IT10X0301503200000003250858
L'ho promesso
al momento dei saluti: ALLA PROSSIMA, sperando che sia nel 2012.
Ciao a tutti, Pat