|
|
|
|
|
|
|
VOGLIA DI CORSE
di Franco Caparrotti
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
A
MARGINE DEL RADUNO DEL MAI TACLI'
IL
MAESTRO DI
LINO ROSSI
* * *
[Cliccate
qui sopra per l'articolo completo firmato da Egizio Falaschi]
* * *
Dopo
trent'anni, finalmente il mio desiderio di partecipare al Raduno
del Mai Taclì si è realizzato il 7 e 8 Giugno
scorsi.
E' cominciato tutto nel lontano 1977 quando Massimo Romandini
mi fece avere una copia del Mai Taclì in Libia, nella
sperduta e ormai famosa oasi di Ghat (crocevia dei Tuareg).
E' da allora che cerco di partecipare ad un raduno ma le date
dello stesso non coincidevano mai con le mie vacanze e quindi
rimandavo di anno in anno.
Ora sono in attesa di partecipare al raduno del Chichingiolo.
Spero di non far passare tanti anni.
L'emozione di partecipare ad un raduno dei nostri è tanta
e chi l'ha vissuta so cosa intendo dire. Trovare vecchi amici
è stato un tuffo al cuore dopo l'altro e cercare di trattenere
le lacrime è stato molto arduo.
La prima cara persona che ho visto è stata "zia"
Olga Ragni, la zia di tutti noi. Poi l'incontro con Mario Frizzo
e Mietta Alpi. Da pelle d'oca. Alla sera mi è sembrato
di tornare indietro nel tempo, 35 anni o giù di lì,
quando ho incrociato Pino Fulgini. Al CUA spesso e volentieri
incrociavamo le nostre racchette di ping pong. Non poteva mancare
la consorte di Pino, la cara Maria Fanelli, che insieme a Rita
faceva parte del nostro gruppo del sabato sera.
Un po' di pazienza prego, non posso fare a meno di parlare di
queste sensazioni meravigliose, prima i dedicare più
spazio a "Lino Rossi & Co."
Ero sicuro che queste prime emozioni non fossero che l'assaggio.
Infatti, il giorno dopo al rientro dalla visita culturale della
bella Perugia, trovo ad attendermi una graziosissima e gentile
signora, Annalisa Mariella. Non era al raduno, in quanto di
casa a Perugia, ma era venuta a salutarmi, sapendomi al raduno.
Che onore!!! E che piacere aver incontrato di nuovo Annalisa.
L'aperitivo si arricchiva con "il mezzè" in
quanto un signore distinto mi chiedeva se fossi il Franco Caparrotti,
il cronista asmarino. Ovviamente, rispondo e lui di rimando
si presenta come Piero (Pierino La Peste) Amarante. Chiedo dei
fratelli e come d'incanto eccomi in mezzo ai "fratelloni"
Amarante: Piero, Luigi e Gianni. Non poteva mancare che Mauro
Dall'Asta per completare il quadro. Come non detto, ecco Mauro
che si unisce a questo grande abbraccio. Finiti i convenevoli,
Gianni mi chiama in disparte e mi dice che aveva un sassolino
da togliersi. Mi dice che aveva letto i miei articoli dedicati
alle corse e che ancora una volta avevo dimostrato di essere
pro Rossi per l'Abarth ma che non conoscevo i risvolti e alcune
verità.
"La prima che ti offro su un piatto d'argento", mi
dice Gianni, "è questa. Lino ha vinto l'ultimo Gran
Premio perché gli ho sistemato io la macchina e non ho
boicottato la vettura. In più, Lino era al limite di
una crisi di nervi e non volevo perdere un amico. Avrei avuto
altre occasioni per fargli mangiare la polvere. Come era successo
in passato".
Che dichiarazione eclatante, una vera provocazione per Lino.
Non posso lasciarmi sfuggire un fatto cosi clamoroso. Concordo
un'intervista con Gianni. Sono sicuro che le frecce da scoccare
saranno tante.
|
|
|
|
Gianni,
partiamo un po' dall'inizio tanto per non confondere le idee.
Bene, mi risponde, la passione per le corse c'è l'ho
nel DNA. E' una vita che passo tra i motori. Seguivo le gesta
di Lino Rossi, Gaetano Barone e Argentin. Erano i miei idoli,
i miei maestri.
Avevo appena 22 anni quando ho iniziato a correre con l'Abarth
750, quindi sono passato all'Alfa Romeo GTV e con questa vettura
ho corso il mio primo circuito di Taulud a Massaua.
Lì hanno imparato a conoscermi i vari Rossi, Argentin
& company. Dopo una falsa partenza che mi ha relegato in
ultima posizione, ho risalito la china dando prova di destrezza
e capacità. Ero primo all'ultimo giro, quando mi trovo
davanti Pippo Dal Re che non so per quale motivo si pianta e
mi costringe ad una brusca frenata. In ordine, Tarantino e Argentin
mi infilano e così finisco al terzo posto.
Nel '67-'68 assurgo all'apice ed è qui che l'alunno supera
il maestro dopo aver inanellato una serie di vittorie: Scicchetti
- Saladarò; Arbaroba - Asmara e poi ancora Scicchetti
- Saladarò. Divento Campione Eritreo della Montagna,
un titolo che detengo ancora. Sai quanta polvere e quanta bile
hanno mangiato dietro di me, in ordine, Rossi e Barone.
Altra grande vittoria e sai quante "rosicature" quando
ho vinto nel '69 con l'Alfa Romeo GTA il circuito di Taulud
a Massaua. Una vittoria strepitosa: primo assoluto sport e prototipi.
Di Lino e degli altri, neanche l'ombra, modestia a parte.
Gianni,
sei "un mostro" in senso buono. Mi meravigli, sapevo
della tua bravura ma
Aspetta Franco, non finisce qui. Il 21 Maggio del '72, Addis
Abeba diventa teatro di un circuito. Addis Abeba e gli addisabeini
erano noti per i Rally e tu Franco ne sai qualche cosa.
Tornando al circuito, corro con un Alfa Romeo Delta GTA. E'
uno spettacolo il duello tra me e A. Coli. Ne parlano con enfasi
pure i giornali locali. Adesso non vincevo solo in casa ma anche
in trasferta. Sicuramente l'alunno era diventato il Maestro.
Il buon Lino ed il resto dei piloti si rendono conto e me ne
danno atto. Vengono tutti a servirsi da me, per la messa a punto
delle vetture, cercano di tenermi buono.
|
|
|
|
|
|
Dalla
stampa dell'epoca - Cliccate per i titoli dei giornali
|
Comunque
Gianni, l'ultimo Gran Premio di Asmara, quello del '74, fa storia
ed è quello che tutti ricordano. Lì sei stato
tu a mangiare della polvere nonostante avessi un 2400 contro
il 2000 di Lino. Più di 70 cavalli. Come è andata?
Te lo detto all'inizio. Lino era sull'orlo di una crisi di nervi.
Sapeva che non avrebbe avuto alcuna chance. Per dargli una possibilità
e poi per divertirmi un po', volevo fare il gatto che insegue
il topo. Anche se ero in pole position, gli lascio prendere
la testa.
Era giusto, pensavo, che avesse un po' di gloria pure lui. Avevo
previsto tutto, un paio di giri e poi
gli avrei fatto
vedere il tubo di scarico della Porsche.
Alla curva della statua dell'Imperatrice, Lino forse troppo
veloce, si pianta e mi costringe ad una frenata brusca per non
investirlo. La Porsche si gira e lascio sfilare tutto il gruppo.
Qui Lino ha dimostrato di essere un "vecchio volpone"
e ha tirato per creare un gap notevole tra noi due.
Ho iniziato la mia rincorsa e, a due giri dalla fine, Lino mi
vedeva nello specchietto.
Ero pronto al sorpasso quando una ruota mi ha ceduto. Per Lino
è stato un successo inaspettato.
Meritato
però.
Ho pagato la mia superficialità, alla fine però
ero contento per Lino. Un caro amico, un concorrente leale.
Un maestro superato dall'alunno.
Gianni,
sicuramente Lino e gli altri risponderanno alle tue provocazioni.
Le aspettiamo con ansia, anche se le vittorie documentate sono
realtà tangibili che vanno rispettate.
Auguri
amico mio, è stato un vero piacere rincontrarti.
|
|
|
|
|
Era
il 1956 o il 1957. L'auto numero 40, guidata dal sig. Bigi
Cristoforo (classe 1892), era una vecchia ma sempre mitica
Maserati. L'altra, la numero 30, era una Ferrari 500
Mondial pilotata da Gaetano Barone. Siamo alla curva
della FIAT Tagliero, bivio aeroporto-campo Polo: Bigi è
stato raggiunto e verrà sorpassato da Barone sul lungo
viale Roma. Grazie a Pino Prato per la foto e le notizie
di quella che fu senz'altro una formidabile sfida.
|
28 Giugno 2008
|
|
|
EVASIO
CORNARA
|
All'inizio
della pagina precedente, Franco Caparrotti, a proposito degli
albori delle corse automobilistiche in Eritrea, scrive: [
]
Si correva nel mitico Ippodromo di Campo Polo. Le sfide, le
emozioni vengono fornite dai vari Pazzè su Bugatti 1500,
da Salvatori su Maserati Testa Fissa 1100, da F. Franciosi su
Lancia Astura, da Nicolosi su Lancia, da E. Cornara su
Alfa, da Maurizi su Bugatti prima e Maserati poi. [
] il
Chichingiolo ha ora ricevuto una mail dal figlio del citato
Sig. Evasio Cornara:
Spettabile
Il chichingiolo,
Ho scoperto che il vostro bel sito contiene in archivio
(Voglia di Corse) anche le gesta dei nostri carissimi avi,
coloro che hanno portato avanti la passione per l'automobilismo
anche in quella che oggi è purtroppo la martoriata
Eritrea. Coloro che hanno saputo e voluto rendere grande
in tutto quel paese, a loro sono convinto debba essere almeno
riconosciuto il merito. Mi sono permesso di inviarvi alcune
foto delle gare dove il mio grande Papà ha corso
(Asmara, Massaua, Gran Premi della Montagna) ed altre dove
egli è con gli amici (forse altre persone si riconosceranno).
Avrei voluto essere più preciso quanto a nomi, luoghi
e date ma purtroppo il mio Papa è morto all'Asmara
quando avevo 5 anni e successivamente la mia Mamma mi ha
portato in Italia.
Un cordiale saluto e un grande ringraziamento per ciò
che fate.
Andrea Cornara
Ringraziamo
il Sig. Andrea Cornara per le foto che ci ha gentilmente inviato
e che pubblichiamo qui sotto.
Il C.
(15/07/2011)
|
|
LE
CORSE
|
|
|
|
|
|
|
|
|
LA
FAMIGLIA, GLI AMICI
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
5°
CIRCUITO AUTOMOBILISTICO ASMARA
25 Maggio
1952
|
|
For
the following pics our thanks goes to Bob Wassum (who has
them in his private collection) and Dave Engstrom (who has
sent them to us). Both Bob and Dave were stationed at Kagnew
Station.
Per
le foto che seguono ringraziamo Bob Wassum (che le ha nella
sua collezione) e Dave Engstrom (che ce le ha inviate). Entrambi
furono di stanza alla Kagnew Station.
|
|
|
|
|
|
|
|
18 Luglio 2012
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|