Anno
I No. 3 - Asmara 15 Dicembre 1963
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CHIARA
DI MASCIO - CLASSE 3 A - SCUOLA A. TAGLIETTI
GLI ALBERI
Gli alberi sono utili all'uomo, perché ci danno i frutti, l'ossigeno,
la legna per riscaldarsi. Tra i loro rami ospitano i nidi degli uccelli,
con i tronchi si fanno i mobili. Anche gli uomini primitivi con gli alberi
fabbricavano le capanne, le palafitte, le prime imbarcazioni. Dobbiamo
rispettare gli alberi e per questo ogni anno il 21 novembre li festeggiamo.
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IEMANE'
GHERENCHIEL - CLASSE 2 B - SCUOLA R. SANZIO
PARLA LA
MIA LAVAGNA
Ero una pietra di ardesia scura scura, vivevo sotto terra, al buio e al
fresco. Un piccolo ruscello mi teneva compagnia, scorreva vicino a me.
Un giorno, i minatori scavando mi trovarono, mi portarono alla luce, mi
trasformarono in lavagna.
LETTERA
A GESU' BAMBINO
SCUOLA S. ANNA
MARIA CUDDUSAN
- CLASSE 1 B
Gesù Bambino sei sempre nel cuore. Fa guarire gli occhi di mio
nonno.
FLORIANA
GIACOVAZZI - CLASSE 1 B
Gesù ti amo, vieni e portami il pupo e la mamma.
GEMMA GIGLI
- CLASSE 1 A
Io desidero la bambola e ti chiedo salute per mamma e papà. Un
bacetto da Gemma.
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MAURO RAFFETTO
- CLASSE 2 C - SCUOLA S. ANNA
LA MIA
GIORNATA
La mia giornata comincia col bacio della mamma. A scuola ascolto la maestra,
leggo e scrivo. A casa studio, gioco e mangio, poi dormo.
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MARIA GRAZIA
BIBOLOTTI - CLASSE ? - SCUOLA A. TAGLIETTI
TEMA: PARLA
DELLA PATRONALE DELLA NOSTRA PARROCCHIA
La Patronale della nostra Parrocchia è la Madonna di Loreto.
La S. Casa di Loreto fu trasportata dagli angeli da Nazaret a Tersatto
per comando di Dio. Fu poi trasportata dopo pochissimo, sollevata dal
suolo di Tersatto, in un pittoresco colle di Loreto nelle Marche.
Qui fu fabbricata una celebre basilica, con dentro la casetta. Il 4 ottobre
dell'anno scorso, un augusto pellegrino, il Papa Giovanni 23°, andò
a Loreto per invocare la benedizione della Madonna sul Concilio Ecumenico.
Oggi 10 dicembre si ricorda la festa della Madonna di Loreto, patrona
della nostra parrocchia, noi però l'abbiamo festeggiata domenica
scorsa. Il nostro Parroco, per l'occasione ornò l'altare della
Madonna con drappi, fiori, illuminandolo con luci e candele.
Ogni fedele parrocchiano, domenica, andò ad onorare la Madonna
di Loreto, pregando e accostandosi ai Sacramenti.
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RITA
TONELLI, ANNI 9
AL TOPOLINO
Mio caro Topolino
in questo scatolino
ti metto il mio dentino
ti prego di portarmi un regalino.
Ti mando un salutino.
PAOLA GRANARA, ANNI 10
O BIMBA
CHE DORMI ...
O bimba che dormi
laggiù nel cimitero
in mezzo ai cipressi snelli
e al profumo dei fiori,
che i venti lontani
ti portano.
La tua piccola tomba
ornata è di rose
che l'amor di una
mamma portò.
O bimba il tuo sonno
sia pieno di luce,
il tuo risveglio
sia pieno di gioia.
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Anno
I No. 4 - Asmara 31 Gennaio 1964
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NUR OMER
- CLASSE 3 A - SCUOLA E. DE AMICIS - KEREN
Qual è
l'ora della giornata che più ti ispira sentimento? Perché?
La notte tutti dormono e la mattina la natura si risveglia quando il sole
sorge. Il primo è il gallo che fa sentire il suo chicchirichì.
Poi i piccioni cominciano a tubare nei loro nidi. Gli uccelli cominciano
a cinguettare e vanno a cercare un po' di insetti per i loro figli. L'ape
vola dall'alveare e va nei fiori per succhiare il nettare. La massaia
si risveglia per aprire le finestre o far la pulizia della casa. La campana
della chiesa suona e alcuni cattolici vanno ad ascoltare la Messa. La
sirena delle fabbriche suona e gli operai vanno al lavoro. Tutto questo
risveglio mi dà gioia e mi fa continuamente ringraziare il mio
creatore.
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FRANCA
ERTOLA - CLASSE 5 - E.DE AMICIS - KEREN
CAPODANNO
'64
Il capodanno l'ho passato a Massaua. Il tempo era bellissimo, il mare
di un azzurro intenso. La mattina facemmo colazione e decidemmo di andare
all'isola "Verde". io ne fui ben felice; figuratevi! Con una
barca giungemmo ben presto all'isola. Che spettacolo in mezzo a tutto
quel mare tutta quella distesa verde!
Che raccolta di conchiglie facemmo! Ci sfidammo a una gara di nuoto .
. . naturalmente vincemmo tutte.
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LAURA CASCIANI
- CLASSE 3 - SCUOLA S. ANNA
TEMA: Sono
state distribuite le pagelle trimestrali. Racconta.
Ieri sono state distribuite le pagelle. La suora ce le ha date verso le
dodici. Io dentro di me dicevo: "Chissà se ho preso bei voti!"
Però sono sicura che la suora è contenta di me. E difatti
la suora mi ha detto: "Hai una bella pagella però non chiacchierare
se no questo otto diventa sette". Quando sono uscita da scuola pensavo:
"E la mamma sarà contenta di me?" La prima cosa che ho
fatto vedere alla mamma è stata la pagella. Essa ha telefonato
a Massaua a mio papà. Tutti erano contenti dei miei voti e papà
mi ha mandato un bacio per telefono. Poi ho fatto firmare la pagella dalla
mamma e l'ho portata alla suora.
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PATRIZIA
SANTACROCE - CLASSE 3 A - SCUOLA A. TAGLIETTI
Aspettavo
il Natale con tanta ansia. Era la vigilia e non vedevo l'ora che arrivasse
la sera per andare in chiesa e salutare Gesù Bambino. Arrivò
la notte e insieme ai miei genitori e alle mie sorelline andai in chiesa.
La chiesa era tutta illuminata a festa e da una parte vi era il Presepio
che raffigurava la nascita di Gesù Bambino e i pastori che intorno
lo adoravano. Finita la S. Messa tornai a casa con curiosità perché
aspettavo i doni di Gesù Bambino. Quando arrivai, provai tanta
gioia vedendo sotto l'albero tutti i regali richiesti per mezzo della
lettera a Gesù e fui contenta insieme alle mie sorelle.
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ILEANA
DE FAVERI scrive al Pennino.
Caro Giornalino,
ho letto tutte le tue pagine, mi piaci molto. Ti voglio tanto bene. So che
tutti i bambini e le bambine di questo Collegio ti vogliono bene perché
sei simpatico e divertente.
Mi sono divertita nel leggerti, specie nel racconto mensile. Ti hanno letto
tutti: il Signor Ispettore, la Madre Direttrice, le maestre e quasi tutte
le scolare. Dovevi vedere le mie compagne quando ti hanno letto, com'erano
contente! Noi ti pensiamo sempre ed ogni tanto ti nominiamo; non puoi essere
dimenticato, perché sei troppo bello.
Un arrivederci a presto e un bel bacione dalla tua Ileana. |
ANNA MARIA
BARTOLI - CLASSE 1 A - SCUOLA S. ANNA
PENSIERINO
- I doni che la befana mi ha portato sono: la calza con i dolci, il ferro
da stiro e i corallini.
ANTONELLA SARACENO - CLASSE 2 B - SCUOLA S. ANNA
PENSIERINO
- Il calendario. Il calendario segna i giorni e ogni giorno ha il nome
di un santo. Fra questi c'è anche il mio. Quest'anno il calendario
segna trecentosessantasei giorni perché è lo anno bisestile.
Il nostro calendario segna anche i giorni della settimana: oggi è
martedì.
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Anno
I No. 5 - Asmara 15 Febbraio 1964
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ZERAI HAPTEGHERGHIS
- CLASSE 4 - SCUOLA R. SANZIO
TEMA: L'incenso
L'incenso è una gomma resina che si trova a Keren. Gli uomini di
Keren tagliano l'albero Rosvelia ed esce l'incenso. Essi poi lo mandano
in tutte le città. Le nostre mamme quando vogliono comprare l'incenso
vanno al mercato vicino alla piazza delle granaglie, lì ci sono
tanti incensi e li comprano. Esse, poi, quando bevono il caffè
mettono nel mobocorià fuoco e incenso. L'incenso non l'adoperano
solo le nostre mamme ma anche i cascì. La notte di Pasqua quando
i cascì dicono: olè, olè, mettono un po' d'incenso
col fuoco in un mobocorià di ferro che si chiama incensiere. Uno
dei re Magi offrì lo incenso a Gesù.
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CARLA RAFFONE
- CLASSE 1 A - SCUOLA S. ANNA
PENSIERINO
SUL CARNEVALE
Io a carnevale mi vesto da farfalla. Sono tanto contenta che è
carnevale!
EVVIVA, EVVIVA, IL CARNEVALE!
RITA RIZZELLO - CLASSE 3 A - SCUOLA A. TAGLIETTI
TEMA: Il carnevale.
Carnevale è la festa più allegra dell'anno. Tutti preparano
le maschere, i coriandoli, le stelle filanti. Carnevale viene con Pulcinella
ed Arlecchino, Stenterello e Meneghino, con Brighella e Pantalone, Facanapa
e Balanzone. A carnevale tutti sono allegri, le nostre mamme preparano
le frittelle; tutti ballano, scherzano, fischiano, gettando coriandoli
o stelle filanti. A carnevale nessuno si deve offendere degli scherzi.
A scuola ci siamo divertiti tanto.
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BOCRAZIEN
IOHANNES - CLASSE 5 - SCUOLA ACRIA
TEMA: Il tramonto
di Asmara.
Il tramonto di Asmara è meraviglioso. Il cielo diventa rosso per
qualche ora, poi a poco a poco ritorna azzurro cupo e cade la sera.
La nostra maestra tante volte ci dice: "Ragazzi, osservate il cielo
e vedete le tinte! Solo in Africa si vede questo, negli altri paesi non
è così". Visto da Acria, guardando verso Amba Galliano,
osserviamo il disco del sole ingrandito e rosso di fiamma più che
il fuoco, sembra un vulcano. Tante volte nella nostra vita lo abbiamo
visto, ma non l'abbiamo osservato. Ora ci sembra uno spettacolo nuovo.
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FABIO FANTOZZI
- CLASSE 5 - SCUOLA D. COMBONI
TEMA: La città
di Asmara.
Asmara fu occupata dagli italiani nel 1886, essa è posta sul territorio
dell'Amasien ed è la seconda città d'Etiopia, la prima è
Addis Abeba.
Asmara era una colonia italiana, poi gli inglesi la occuparono ed ora
è passata all'Etiopia sotto Sua Maestà Hailè Sellasiè
I°. Fino ad oggi Asmara conserva le bellezze costruite dagli italiani.
La via principale si chiama Hailè Sellasiè I° e questa
strada è fiancheggiata da ampi marciapiedi, da numerose palme e
da bellissimi palazzi, con diversi piani.
Altre vie di minore importanza sono: via Iteguè Menen, sempre piena
di di traffico; via Iteguè Taitù ove si trovano i migliori
negozi, di sera illuminati al neon, che fanno una bellissima figura. Asmara
è una città cosmopolita, perciò vi sono chiese e
negozi di tutte le nazionalità; essa è una città
dall'aspetto europeo con tutte le comodità moderne, autobus, corriere,
treni, littorine, aeroporto con modernissimi "Jet".
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BRAHANE'
SIUM - CLASSE 2 - SCUOLA RAFFAELLO SANZIO
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LA MIA MAMMA PREPARA L'ANGHERA PER IL BABBO
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CORSINI
SILVANA - CLASSE 5 - SCUOLA E. DE AMICIS - KEREN
TEMA: Mia
cuginetta è partita
La mia cuginetta si chiama Marilena, ora, è partita, è andata
in Italia e forse non la rivedrò mai più. Ci volevamo tanto
bene. Però io sono qui a Keren ed ella ora in Asmara, quindi la
vedevo solo nelle vacanze. Stava sempre con me, anche quando la nonna
mi metteva in castigo per le mie birichinate, marilena stava con me chiusa
nella camera ore e ore, per farmi compagnia. Ora, quando vado in Asmara
per le vacanze, anche se ho la compagnia dei nonni e delle zie, mi sento
sola, tanto sola. Vado spesso alla finestra e guardo lungo la strada che
conduce a casa sua, con la speranza di rivedere la mia carissima Marilena.
Ma dopo un po', mi ritiro triste e sola nella mia stanzetta, mentre una
lacrima bagna le mie gote. Come vorrei rivederla, parlarle ancora dei
nostri compiti, dei nostri giochi e delle nostre corbellerie! Io spero
che da grande, mettendo da parte qualche risparmio, potrò andare
in Italia e rivedere la mia carissima cuginetta.
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Anno
I No. 6 - Asmara 29 Febbraio 1964
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FROUEI'
TESFAI - CLASSE 3 - SCUOLA A. DI SAVOIA (MASSAUA)
TEMA: Una
visita al porto
Gli alunni delle classi terza, quarta e quinta siamo andati al porto e
un signore ci ha spiegato tutto. Abbiamo visto due navi: una chiamata
Otbia Cocob, l'altra Giuseppina. Sono molto belle; sono navi mercantili.
Ci hanno fatto vedere tutto: alla fine a me girava la testa. Ho visto
la bussola, il timone, la cabina di comando. Volevamo visitare un'altra
nave grande, ma non avevamo il permesso. Abbiamo visto tutte le parti
del porto: i noli, il faro, le boe. In porto c'era il "Concordia
Tadje" che è una nave norvegese su cui avevano caricato duecento
buoi e ottocento pecore. Il Giuseppina, invece, trasporta solo frutta.
Era mezzogiorno e siamo tornati a casa.
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FRESGHI'
BERHE' - CLASSE 3 B - SCUOLA A. TAGLIETTI
TEMA: Visita
alla posta.
Ieri alle dieci siamo andati alla posta. Appena siamo entrati alla posta
abbiamo visto l'impiegato che dava i francobolli e quello che timbrava
le buste. La maestra ci ha fatto vedere la cassetta della posta aerea
e della posta ordinaria. Molte persone con le loro chiavi andavano a prendere
le lettere dalla casella postale. Un impiegato ci ha fatto vedere le caselle
postali dentro e ci ha fatto vedere tanti sacchi con la posta che parte
e con quella che arriva da tutte le città del mondo. Verso le dodici
siamo tornati a scuola.
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ZEMEN BERHANE'
- CLASSE 4 - SCUOLA ACRIA
TEMA: Parla
della fabbrica dei fiammiferi della tua città.
Sabato mattina siamo partiti dalla nostra scuola alle otto e mezza. Alle
nove siamo arrivati sul luogo. Appena siamo entrati abbiamo visto gli
alberi che servono per fare le cassette e anche per ricavare la carta.
La fabbrica dei fiammiferi è formata da una società ed è
in periferia per evitare danni. La carta è anche ricavata dalla
paglia di orzo e di lino. Prima si mette nella caldaia e lì viene
cotta per mezzo del vapore, da qui viene mandata alla molazza, la quale
gira gira e la rende pasta, poi va nella macchina, detta olandese, per
essere macinata meglio e diventa liquida come l'acqua. Un motore butta
quest'acqua nel sabbiaio ed infine giunge nella macchina del cartone dove
si forma la carta di vari spessori.
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