CHI
SIAMO NOI?
Erano
anni che volevamo andare a fondo della faccenda e scoprire chi
fosse la nostra stirpe, quella dei chichingioli, chi gli avi
e a quale legnaggio appartenessimo ma qualcosa ci aveva sempre
frenato. Poi, nei giorni scorsi, una mail ricevuta recitava:
Non
ti sbalordire... ma con un amica ci siamo andate a ricercare
notizie sui famosi chichingioli che tutti noi abbiamo gustato
durante le interminabili vasche asmarine e... in rete non
abbiamo trovato null'altro che... il sito del Chichingiolo!!!
E' mai possibile? Forse non era quello il nome reale? Dammi
lumi, ti prego, perché è come se, all'improvviso,
mi fossi vista scippare un ricordo ed un sapore...
Era
giunto il momento di agire e abbiamo scritto noi una mail di
SOS all'Istituto
Agronomico per l'Oltremare di Firenze. Sollecita e cortese
ci è giunta la risposta della Dr.ssa Annamaria Belli,
che qui ringraziamo per il suo prezioso aiuto:
In
riferimento alla Sua richiesta di informazioni, credo che
la pianta detta chichingiolo o gavà, possa essere
lo Zizyphus mauritiana cioè il giuggiolo indiano,
importato dagli Indiani appunto in molte zone africane.
Le allego una scheda in inglese su questa pianta [
].
Ovviamente è un po' difficile una identificazione
esatta senza vedere direttamente la pianta, ma questa sembra
molto molto probabile! In ogni caso dovrebbe essere sicuramente
una specie di Zizyphus, cioè di giuggiolo. Ci faccia
sapere se i vostri ricordi coincidono con la descrizione
che le allego, in caso contrario cercheremo ancora!
Nella
scheda citata dalla Dr.ssa Belli, tra gli innumerevoli nomi
comuni del "giuggiolo indiano" c'è elencato
anche "geva (Tigrigna)". Sempre dubbiosi, diffidenti
e sospettosi delle notizie che negli anni ci erano giunte sulla
nostra schiatta, di fronte alla tassonomia ci arrendiamo, ci
inchiniamo e dichiariamo tutta la nostra soddisfazione.
Siamo Ziziphus Mauritiana, famiglia delle Rhamnaceae,
conosciuti anche come Rhamnus jujuba L., Ziziphus jujuba
Lam.
Detta in parole povere: siamo Zizifi dell'ordine Mauriziano
della Ramnacea. E con questo possiamo andare in brodo di giuggiole!
il C.
(27/02/2008)
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CHI
SIAMO NOI? (bis o ps dalla Sardegna)
Nelle
montagne (più propriamente colline) di Capoterra, una
dozzina di chilometri a Ovest di Cagliari, è pieno di
quelle robe lì Rhamnus jujuba L., Ziziphus jujuba
Lam. Io proporrei una ricerca sul campo: il vino è
buono, i chichingioli si trovano sugli alberi.
Quando partiamo? O, meglio, quando arrivate?
Cordiali saluti,
LFB
(28/02/2007)
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INDIETRO
TUTTA!
Se
c'è un argomento sul quale quasi mai si transige, questo
è la famiglia. E il chichingiolo non è un'eccezione.
Mentre qui si fermentava per la notizia di cui sopra, Giuseppe
Domizio saggiamente vegliava. E ora puntualizza, e (forse)
mette la parola fine sul "Chi siamo noi?". Leggiamo:
In
Eritrea ci sono tre giuggioli:
1)
ziziphus spina-christi (il chichingiolo,
il cui nome, pare, derivi da chichingi che in realtà
sono gli alchechengi);
2) ziziphus abyssinica
3) ziziphus mucronata
In
tigrigna il primo è chiamato gaba, il secondo gaba-agdi
ed il terzo gaba-armaz.
Per gli arabi il primo è invece chiamato sidr mentre
per gli inglesi è Christ thorn jujube.
Controversa è l'origine del primo giuggiolo: India
o Palestina?
In India, la pianta del punto uno è chiamata indian
jujube, ziziphus jujuba lam o ziziphus mauritania Lam.(Lamark)
mentre in Palestina ancora oggi è chiamata ziziphus
spina- Christi e, visto che duemila anni fa circa, qualcuno
confezionò una corona di spine con i suoi rami
si potrebbe pensare che sia un prodotto più medio
orientale che Indù. E probabilmente il chichingiolo
è arrivato in Abissinia portato dagli arabi
però
In ogni caso il nome del giuggiolo dei nostri ricordi sarà
sempre CHICHINGIOLO.
Auguri di buona Pasqua a tutti gli asmarini.
G. Domizio - Dalmine
L'argomentazione
è forte, fortissima, diremmo quasi inattaccabile. Indietro
tutta, quindi, ma lasciamo sempre la porta aperta a qualsiasi
altra tesi. La cosa, si sa, è spinosa
Sulla
faccenda vi segnaliamo alcuni tra i link più interessanti
dove troverete, seppur in Inglese, dovizia di particolari:
http://www.beesfordevelopment.org/
http://www.africa.upenn.edu/
http://www.pubmedcentral.nih.gov/
il
C.
(1/03/2008)
AGGIORNAMENTI
Franco
Caparrotti ci scrive:
Ho
letto della ricerca sullorigini del Chichingiolo, molto
interessante. Per curiosità ho fatto controllare dal
mio collega la parola Nabak. (Chichingiolo, appunto),
su Google in arabo ed in effetti il nostro caro frutto è
il Zizyphus spina christi.
Vedi su internet il seguente sito:
http://www.kenanaonline.com/
Apparirà una pagina in arabo che si può tranquillamente
avere tradotta in quanto, in alto a sinistra, appare la parola
English. Ci sono molte informazioni utili come il
valore nutrizionale, usi medicinali ecc.
Franco
P.S.
Ieri, tramite il mio collega sudanese, ho ricevuto un altro
sacchettino di Chichingioli e in più un sacchettino con
i frutti del baobab. Fantastico!!!
Ciao.
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La
Dr.ssa Annamaria Belli dell'I.A.O di Firenze gentilmente
ci segnala che da 21 al 25 settembre 2008 si terrà, presso
l'Università di Hebei, Baoding (Cina), il primo simposio
internazionale sul giuggiolo (Ziziphus). Tutte
le informazioni a questa pagina: http://www.ziziphus.net/
Figureremo tra gli invitati speciali? Chissà!
il C.
(10/03/2008)
SERENDIPITA'
Coi
chichingioli può succedere di tutto, anche questo. Provo
a raccontarvelo: sto scrivendo una e-mail in inglese, mi incarto
in un periodare tortuoso e infinito, finisco per incagliarmi
su una parola di cui non ricordo lo spelling esatto. Sono alle
strette, il tempo incalza, la mail deve partire. Come fare?
Non voglio alzarmi dalla sedia per andare nell'altra stanza
a compulsare il dizionario. Mi ricordo che il sito on line del
New York Times offre un aiuto straordinario a sprovveduti con
quella lingua come me: cliccando su una parola qualsiasi degli
articoli pubblicati dal quotidiano americano, si apre una finestra
autonoma chiamata Reference Search dove la parola scelta viene
spiegata, sezionata, rivisitata, rivestita e svelata. Insomma,
un dizionario versione sprint. E' la mia ancora di salvezza
in questo pigro giorno piovoso di maggio. Sono già on-line
(ah, l'ADSL
), apro http://www.nytimes.com/, prendo il
primo articolo a caso che mi stuzzica il mouse, clicco sul suo
titolo "Operation in Sadr City Is an Iraqi Success,
So Far" e riclicco su "Sadr" per aprire
lo scrigno delle meraviglie linguistiche per poi procedere autonomamente
a verificare la parola stregata che mancava alla mia tastiera.
Quello che leggo, powered by Answers.com come recita la noticina
accanto al titolo, mi lascia di stucco. Provate a leggere, è
facile:
sadr
Dictionary
Sadr
n.
(Bot.) A plant of the genus Ziziphus (Z. lotus); -- so called
by the Arabs of Barbary, who use its berries for food. See
Lotus (b).
Non
credo ai miei occhi! Di tutte le parole, ne ho scelta una che
mi rimanda alla nobile famiglia dei Zizifi di cui siamo parte.
Ovvero, adesso i chichingioli mi guidano anche nelle scelte
lessicali. E allora allunghiamo pure il brodo di giuggiola...
f.d.
(21/05/2008)