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IL
RITORNO DEI RAGAZZI DEL MAR ROSSO
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Gli
esordi
Caro
Chichingiolo,
"Il ritorno dei ragazzi del Mar Rosso": perché
questo titolo? Quando mille anni fa andavamo alle isole con tutto
il gruppo degli amici sul "Taulud" (la barca dei Fontana),
oltre alle foto spesso si facevano anche riprese filmate. Sandro
Serapioni ne era il regista-operatore che con le attrezzature
di suo padre documentava le nostre epiche pescate. I filmati venivano
poi montati dal sig. Serapioni e la pellicola risultante (credo
esista ancora
) fu intitolata "I ragazzi del Mar Rosso".
Ho rivisto il film molti anni dopo e da allora mi sono riappropriato
di tale titolo che però spetta di diritto anche agli altri
compagni di viaggio (checché ne dicano le nostre ragazze...)!!!
Un caro saluto,
Ninni
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Le
foto
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Il
ritorno
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Cara
Eloisa,
Sono ancora incredula e frastornata, non sono riuscita a metabolizzare
del tutto gli avvenimenti delle ultime settimane, non so ancora
se li ho vissuti veramente o se ho sognato. Tutto è stato
così bello ed emozionante ma così veloce, come un
flash, sì, forse è stato solo un sogno.
E invece no: le immagini sono così vive, le sensazioni
così forti, no, fortunatamente non è stato un sogno,
è stato un viaggio reale, un viaggio desiderato da tanto,
troppo tempo e sempre rimandato per problemi vari.
Quante volte nel corso degli anni ho sognato di tornare a casa,
nella mia casa di Asmara, lasciata temporaneamente per venire
a studiare in Italia e... mai più rivista, e quante volte
ho desiderato con tutta me stessa di ripercorrere le strade assolate
e ornate di palme, bouganville e palissandri, della mia infanzia
e giovinezza; purtroppo i fatti della vita e gli eventi hanno
reso questo mio desiderio non facilmente realizzabile. Ma in ogni
luogo, in ogni paese visitato c'è sempre stata la ricerca
dei colori, degli odori, dei sapori di "casa": l'azzurro
del cielo di Asmara, l'odore salmastro di Massaua, il sapore acidulo
dell'ingera unito al piccante dello zighinì.
Quando una tua esperienza lavorativa presso l'ospedale di Orotta
ti ha rimesso a stretto contatto con quella realtà, è
nato forte in te il desiderio di tornarci presto... con tuo marito,
tuo figlio e... gli amici d'infanzia, per condividere con le persone
care le meravigliose sensazioni provate tornando a "casa"
dopo tanto tempo. E noi ci siamo lasciati volentieri travolgere
dal tuo entusiasmo e dalla carica umana che ti contraddistingue
e ti abbiamo lasciato fare e organizzare, quasi increduli che
il "sogno" di una vita, giorno dopo giorno, telefonata
dopo telefonata, tra e-mail e prenotazioni, stesse veramente prendendo
forma e consistenza.
A Fiumicino, carichi di entusiasmo ma anche di aiuti da lasciare
alle suore e all'ospedale di Ghinda, ci siamo salutati ed abbracciati
con gli occhi lucidi: io ero emozionata come una bimba al primo
giorno di scuola, felice perché tornavo a "casa"
con Ninni e il nostro Daniele, ma anche tesa e agitata perché
sapevo che avrei dovuto fare i conti anche con un passato doloroso,
una ferita mai del tutto rimarginata.
Non so Elo se avrei avuto la forza di affrontare questo viaggio
solo con i miei cari, forse sì, ma sarebbe stato più
duro affrontare certi ricordi e fantasmi; l'aver condiviso con
voi, amici d'infanzia e di sempre, questa esperienza è
stato molto rassicurante per me. La compagnia, l'affetto, il buon
umore dei "Ragazzi del Mar Rosso" hanno stemperato la
lieve malinconia che inevitabilmente ha avvolto alcuni momenti
delle nostre giornate.
Abbiamo girato per Asmara dalle prime luci dell'alba al tramonto,
instancabili, affamati di immagini e sensazioni, quasi ingordi,
desiderosi di vedere tutto nel poco tempo a nostra disposizione,
quasi a voler colmare il vuoto di anni di lontananza. E siamo
rimasti colpiti dalla disponibilità e gentilezza della
gente e dalla loro grande dignità. I bambini ordinati con
i loro grembiulini che ci salutano con un "hallo" e
gli anziani eleganti, impeccabili, pronti a scambiare volentieri
due parole in italiano. L'incontro che sei riuscita ad organizzare
con il nostro vecchio allenatore di tennis Giuseppe (Sereke) è
stato toccante: in ottima forma benché in là con
gli anni, ricorda tutto e tutti con precisione e nostalgia. Seduti
ad un tavolino del Bar Impero abbiamo sfogliato insieme un album
di vecchie foto scattate sui campi dell'ATA e oltre a riconoscere
senza esitazione "baffino", come veniva amichevolmente
chiamato mio papà sui campi da tennis, ha ricordato persone
ormai sfocate nella mia memoria.
Asmara mi è sembrata bellissima: luminosa, pulita, raccolta,
appena sfiorata dal trascorrere del tempo. Ogni angolo un ricordo,
una emozione: il Collegio La Salle, oggi scuola secondaria statale,
dove gli ex alunni Ninni, Edgardo e Daniele hanno riconosciuto
con commozione alle pareti della attuale sala ristoro, i murales
dipinti allora (più di 40 anni fa) con le loro mani nella
sede scout; la chiesa di San Francesco, il cinema Roma, il cinema
Odeon, il nostro Liceo, la Cattedrale, il Cimitero, e poi ancora
il Mercato, Piazza della Palma, via Melekot 41, la mia casa.
Dalla finestra della mia camera che dava sul giardino vedevo l'ibisco
con i suoi bei fiori rossi, sentivo il profumo del piccolo arbusto
di plumelie e mi perdevo nell'arancio dorato della bouganville
perennemente fiorita.
L'ibisco è ancora lì, l'arbusto di plumelie è
diventato un albero maestoso; ma la bouganville non c'è
più, e i muri della casa più alti, le finestre con
tristi inferriate, il cancello impenetrabile, mi impediscono quasi
di riconoscere la mia casa; eppure è lei: di fronte c'è
ancora il campo di basket e pattinaggio dove ho trascorso tante
ore spensierate e... sebbene un po' trascurata e invasa dall'erba
alta, c'è sempre la bocciofila. Qui mio papà amava
venire a giocare alla domenica pomeriggio ed io bambina dal balcone
di casa seguivo tutte le sue mosse. E sempre qui, davanti a casa,
una pallottola impazzita ha cambiato per sempre il nostro destino.
Improvvisamente tutte le emozioni accumulate e trattenute a stento,
hanno il sopravvento, e mi ritrovo abbracciata a Ninni e Dani
con gli occhi pieni di lacrime.
Anche il viaggio verso Massaua è stato stupendo, vero Elo?
Tra le soste improvvisate per fotografare questo o quello scorcio,
le soste programmate all'ospedale di Ghinda per consegnare le
medicine, ad Embatkalla alla tomba di Ciro Costa, siamo riusciti
a farlo durare cinque ore!!!!
Massaua mi è sembrata quasi irriconoscibile: perfino l'odore
(l'inconfondibile odore di Massaua, di acqua stagnante e salmastra),
non è più lo stesso; i segni del tempo e della guerra
l'hanno segnata profondamente anche se ai miei occhi rimane sempre
bella e affascinante.
Davanti alle macerie del Lido ci attendeva la nostra barca, il
Maila, un caicco stupendo con cui abbiamo trascorso alcuni giorni
in crociera alle isole Dahlak. Qui i vecchi "Ragazzi del
Mar Rosso" hanno avuto la possibilità di far conoscere
ai figli, nostra speranza e futuro, quel meraviglioso mondo; e
le nuove leve, i nuovi "Ragazzi del Mar Rosso" hanno
potuto vedere con i propri occhi il cielo stellato, le spiagge
incantate e deserte, il mare pieno di meravigliosi coralli e pesci,
che hanno popolato i racconti dei "padri", hanno capito
il perché delle nostre nostalgie per questo mondo ed hanno
imparato ad amarlo.
Devo dire un "grazie" a tutti i "Ragazzi del Mar
Rosso": ognuno di voi con il suo "vissuto", i suoi
sentimenti, le sue aspettative è stato un compagno di viaggio
unico e insostituibile; ho avuto la conferma che siete degli amici
davvero "speciali" ed è stato meraviglioso condividere
con voi ogni giorno, ogni emozione, ogni ricordo ed ogni scoperta
con l'entusiasmo e l'umiltà che vi contraddistinguono.
Un grazie a Patrizia, instancabile "guida e interprete"
per noi, ormai "ferengi" in patria: ha accolto con gioia
gli aiuti che abbiamo portato per i bambini e gli anziani che
segue e... ci ha riempiti di berberè e scirò. Il
loro profumo inconfondibile e familiare ci aiuterà a mitigare
un po' la nostalgia!!
Ma grazie soprattutto a te, Elo, artefice di questa meravigliosa
si avventura ; la tua solarità e il tuo ottimismo mi hanno
incoraggiata a vincere le perplessità e i timori iniziali
e mi hanno aiutata a superare qualche momento di tristezza.
Sono felice di aver avuto la possibilità di far conoscere
a mio figlio la terra dove siamo nati e dove abbiamo vissuto i
nostri anni più belli e spensierati. Credo che ora la ami
un po' anche lui...
Questo nostro viaggio non è stato solo una vacanza, vero
Elo? E' stato molto, molto di più e
sento già
la voglia di ritornare. Con più tempo a disposizione ed
una consapevolezza nuova.
Allora Elo, a quando?
Un abbraccio.
Vittoria
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19 Maggio 2008
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Vittoria
cara,
grazie per il lungo messaggio e le parole ma, forse non merito tutto
questo.
La gioia immensa tua e vostra è stata anche la mia e della
mia famiglia; come sai, sono riuscita a vincere le resistenze di
Daniele che non aveva mai manifestato il desiderio di tornare a
"casa" (così mi piace considerarla dopo esserci
stata tre volte negli ultimi anni).
Sono, grazie anche a voi, riuscita a realizzare questo desiderio
e non solo, ma anche a coinvolgere nostro figlio Matteo che sembra
entusiasta dell'esperienza fatta, così come pure mi dici
di Danielino.
Cosa dire poi del "mal d'africa" di Martina che scoprendo
il paese che tanto i suoi nonni hanno amato, ora, non fa altro che
pensare ai luoghi visitati e a noi parte di questo gruppo così
speciale.
I giorni sul Maila sono letteralmente volati e la nostra permanenza
è stata ancora più piacevole grazie al comandante
Domenico, all'ottimo cuoco (che per la verità ci ha viziato
un po'), al silenzioso Aron e ad Anoir che ci ha accompagnati nelle
perlustrazioni isolane.
Sì Vittoria il sogno per voi ma, anche per me, si è
realizzato e spero proprio che la nostra "uoilechei travel"
possa nuovamente diciamo
operare il prossimo anno organizzando
un nuovo viaggio!
Un abbraccio e un grazie speciale a tutti, compreso chi ha condiviso
questa nostra esuberanza: forse qualche volta chiedendosene la ragione,
altre volte invece comprendendo appieno lo spirito del nostro gruppo,
della nostra vacanza e non solo
Ciao, Eloisa
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20 Maggio 2008
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Ho
letto su Arabesques la vostra toccante e meravigliosa emozione;
essendo più anziano non vi conosco personalmente, ma conosco
i vostri cognomi. Avete circa l'età dei miei cugini, e come
tali vi sento, da asmarino quale sono. Non riesco ad esprimere bene
come voi le mie emozioni, per cui mi fermo e vi abbraccio tutti.
Con affetto.
Antonio Rapicavoli - email: ghezzabanda@alice.it
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21 Maggio 2008
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Caro
Chichingiolo,
eccomi, manco solo io
volevo giusto aggiungere due parole
a quello che già hanno detto Vittoria ed Eloisa in merito
al nostro "meraviglioso viaggio"!!
Vittoria ha manifestato, descrivendo i suoi, quelli che sono stati
i sentimenti di tutti noi e che rimarranno per sempre nei nostri
cuori.
Il viaggio è stato fantastico, la compagnia straordinaria,
l'organizzazione perfetta, il nostro grande desiderio di tornare
ed una buona stella, ci hanno assistito affinché tutto andasse
per il meglio e così è stato!!
Io poi sono quella che ha avuto anche una doppia gioia perché
è tra Asmara e Massaua (perché è stato il giorno
in cui ci siamo trasferiti a Massaua e ci siamo imbarcati), che
ho festeggiato i miei cinquant'anni e non poteva esserci compleanno
più "emozionante" di così (in tutti i sensi
50!!),
. certamente non lo scorderò più.
Ciò che mi ha particolarmente gratificato, oltre naturalmente
a rivedere Asmara, a portare un fiore sulla tomba dei miei cari,
in particolare su quella di mio papà che come ricorderete
è tragicamente deceduto durante gli scontri del 1975 a soli
45 anni, è stato portare con me mia figlia Martina e mio
marito.
Mia figlia quindicenne, come tutti i ragazzi, mi ha sempre scherzosamente
"preso in giro" quando parlavo della mia Asmara e dei
miei ricordi, certo non poteva capire
., mio marito invece
ha dovuto "subire" in tanti anni di matrimonio, da me
e dai parenti vari, queste "famose" descrizioni del "nostro"paese
e
. sicuramente (non me lo ha mai confessato!) in cuor suo
si sarà domandato che razza di posto potesse essere questa
Asmara per essere così amata
.!
Ebbene sì, sono tornati letteralmente ammaliati sia lui che
Martina e sono innamorati persi di quei luoghi tanto cari!
Martina posso capirla, l'amore per l'Eritrea lo avrà forse
nel DNA, le sarà stato trasmesso dal caro nonno Carmelo che,
per uno strano destino, lì ha lasciato la vita ma che era
totalmente affascinato e amava più di ogni altra cosa quella
terra favolosa, dove con tanti sacrifici aveva realizzato dal nulla
(ovvero da una foresta) una grandiosa azienda agricola e dove aveva
deposto tutti i suoi sogni di ragazzo e poi di uomo non potendoli
purtroppo mai vedere conclusi, ma avendo sicuramente lasciato a
noi figli una grande eredità in termini di saggezza e di
amore per la terra africana.
Per quanto riguarda mio marito, non ho parole, sono solo molto felice
che si è potuto rendere conto che
. dicevamo sul serio.
Che altro dire, mi sembra ancora di aver fatto un sogno stupendo,
io non ero mai stata alle Dahlak (ci sarei dovuta andare per la
gita dell'ultimo anno con la mia classe, il IV° liceo nel 1975,
stavamo già organizzando quando
.), ne avevo tanto sentito
parlare e la realtà ha superato l'immaginazione perché
è stato tutto ancora più bello di quanto mi aspettassi,
mare e fondali incantevoli!
Quindi ancora un grazie a tutti i miei compagni di avventura senza
la preziosissima collaborazione dei quali (Eloisa in prima fila,
Ninni, Vittoria e tutti) non si sarebbe potuto realizzare questo
sogno.
Un grazie particolare alla "supercorrispondente" da Asmara,
la nostra cara Patrizia Reffo che con la sua grande disponibilità
ci ha dato il suo impagabile contributo soddisfacendo le nostre
mille richieste!
Un grazie anche ad Antonella Martinetto che ci allietato il viaggio
di andata , ci ha fatto compagnia a Gurgusum e ritorno da Massaua
e che quindi per un pezzetto è stata dei nostri (grazie ancora
per gli omaggi ai ragazzi, Martina ha appeso in camera sua il poster
con l'alfabeto tigrino e guai a chi lo tocca!)
E.. per concludere
un bacio ed un abbraccio affettuoso a tutti,
sperando di poter dire
alla prossima!!!
Sandra
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29 Maggio 2008
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