LA SEGNALAZIONI
Ogni
anno a Natale, puntuale come la stella cometa, compare all'orizzonte.
Non è mancato all'appuntamento neppure nel 2003. Forse
è il quarto (o quinto) Re Magio e porta sempre un libro
in dono. Questa volta si chiama DUE che, fra una licenza
poetica e una zampata di squisita ironia, riunisce sotto lo
stesso titolo due parti: da una, le sue divagazioni Eritree,
dall'altra una trattazione dell'argomento "Ascari".
Da buon Ligure, anche in questa nuova fatica rivela una penna
"essenziale, rapida, precisa". E aggiungiamo noi,
grande.
Signore, signori, è con immenso piacere che annunciamo
l'uscita del nuovo, sapido libro di Angra.
d.l.
(10/01/04) |
Grangel,
che è il soprannome di Angra che è lo
pseudonimo di A.G. che sono poi le iniziali di Angra,
ha la sua smorfia personale. No, non la smorfia intesa come
contrazione del viso o atto svenevole bensì manuale
usato nel gioco del lotto. Se nell'originale di questo manuale
i numeri vanno da uno a novanta, nel libro di Grangel, ossequioso
dell'attualissimo e convenientissimo politicamente corretto,
si va da meno uno a più uno, passando da zero a trentaquattro.
Insomma, 37 interpretazioni numerologiche dei sogni che, come
tutti gli amanti della Cabala ben sanno, possono essere un
metodo valido per ricavare ambi, terne e quaterne.
Mettiamo, ad esempio, che vi capiti di sognare la littorina
per Massaua: il vostro numero è il 21. Altro sogno
e vi trovate in cucina, fra angera e kemem: giocate il 29.
Sognate di essere sulla strada Asmara/Addis Abeba? Puntate
sul 33. Massaua che vi appare in sogno è il 4, il CUA
il 2, Cheren, Dongollo, Adi Ugri e Decamerè il 10,
Biet Gherghis e il Villaggio Paradiso, Ghezzabanda e Amba
Galliano insieme fanno 24 mentre solo l'Amba Galliano è
il 31. E tutti numeri fortunati.
Qualche problema lo presenta il treno Massaua-Asmara che viene
rubricato a -1, o le candele (AMAP?) (zero), oppure Dogali
e la Regina Taitù (+1). Nessun intoppo con le noccioline:
tutto sul 32. Già, proprio quella "Nocciolina
meraviglia (senza soldi, non si piglia)" che dà
il titolo all'ultima, mirabile raccolta di Grangel secondo
cui con questi racconti avrebbe dato fondo alle sue memorie
"divulgabili". Nella nostra impertinenza vorremmo
leggere anche quelle non riutilizzabili, sicuri come siamo
che Grangel, Angra o A.G. che dir si voglia, sarà capace
di farne altre due bellissime Smorfie tali da portare a novanta
e quindi completare i numeri necessari per una vincita consistente.
Ancora un dettaglio: se sognerete i chichingioli, il 12 è
il numero fausto. Ringraziamo l'Autore per queste indicazioni
senza le quali tutti i nostri tentativi di arricchirci a spese
della collettività si sono finora convertiti in fumo
pur facendogli rispettosamente osservare che non si sogni
di spartire le nostre vincite. Sarebbe speranza vana.
Qui finisce l'argomento. Buona fortuna.
il C.
(09/01/05)
|
Ringraziamo il Sig. Gianfranco Freddi che "segnala a tutti
i nostalgici dell'Eritrea e di Asmara in particolare un libro
scritto da Angra (Angelo Granara). Il titolo è
Tanastellì Araghit, edito da EdiBios,
pp. 104; aprile 2011 ISBN 978-88-97181-03-3, prezzo: 12,00 €".
E a tal proposito vi indirizziamo anche alla recensione che
il Dr Nicky Di Paolo ne ha fatto su Il Corno d'Africa (http://www.ilcornodafrica.it/b-ndpr1.htm).
(17/06/2011) |
Vorrei
segnalare un libro interessante e documentato sulle vicende
della comunità Italiana durante l'amministrazione Britannica
(1941-1951) incentrato sui movimenti politici nati tra gli italiani
d'Eritrea in quel decennio.
L'autore, Nicholas Lucchetti, esamina i fatti con l'occhio dello
studioso e del ricercatore e, rifacendosi ad una vasta documentazione
e ad un ampia bibliografia ricostruisce le divisioni politiche
interne alla comunità ed il sorgere di partiti ed i loro
rapporti con l'amministrazione Britannica.
Angra
(14/02/2013)
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Lucchetti Nicholas - Italiani d'Eritrea. 1941-1951 una storia
politica
Aracne
Editrice, 212 pp., 2012, € 14,00 ISBN: 978-88-548-5029-3 |
Avevo
già avuto il piacere di segnalare i due interessanti
libri del ricercatore Nicholas Lucchetti, "Italiani
d'Eritrea" e " Italico Ingegno".
L'avevo fatto perchè convinto della bontà
e dell'accuratezza nella ricostruzione delle vicende che
hanno vista come protagonista la comunità italiana
d'Eritrea. Oggi, vorrei segnalare il nuovo libro di Nicholas
Lucchetti "Dallo scandalo Livraghi ai fratelli Derres".
Si tratta della rivisitazione di due episodi che ebbero
grandissima ripercussione nella storia della Colonia Primigenia
e che non furono mai totalmente chiariti.
Lucchetti, con un certosino lavoro di ricerca, ricostruisce
le vicende e l'ambiente in cui si sono sviluppate. Per chi
ha vissuto in Eritrea è una lettura veramente interessante
e "istruttiva" perché sono molti gli italiani
d'Eritrea che ignoravano, o avevano una vaga idea di questi
due "incidenti" di grande rilevanza.
Angra
(16/11/2013)
|
LA BIBLIOGRAFIA DI ANGRA*/GRANGEL**
1
|
Ricordi
... in punta di penna * |
Edizioni
Mai Taclì - Firenze |
1994 |
2
|
"Acqua
di fonte fra le rocce" (Mai Taclì) - Antologia
di scrittori asmarini * |
Edizioni
Mai Taclì - Firenze |
1996 |
3
|
Un
po' per celia e un po' sul serio * |
IPSE |
1998 |
4
|
Eritrea
- nuova Sangrilà * |
Edizioni
Mai Taclì - Firenze |
1999 |
5
|
Antologia
di Mai Belà River ** |
|
2001 |
6
|
Absit
Iniuria Verbis * |
|
2002 |
7
|
Due
* |
|
2003 |
8
|
Nocciolina
Meraviglia ** |
|
2004 |
9
|
Il
Codice De Baroa * |
|
2006 |
10
|
Annone
Casimiri Zaituni * |
|
2007 |
11
|
Tanastellì
Araghit * |
EdiBios |
2011 |
12
|
I
Beles * |
EdiBios |
2012 |
13
|
Semi
di Papaia* |
|
2018 |
|
Passando
tra le bancarelle del variopinto mercato rionale, un giorno
Angra fu colpito da una bella papaia. Della polpa sanguinella
ne ha fatto lauto pasto e a noi ha lasciato i semi. Ma,
come per le precedenti noccioline meraviglia, annone, casimiri,
zaituni e beles, li ha avvolti in una squisita forma letteraria
e ne ha confezionato un bell'incarto.
Angra premette che egli ha "scritto" questi semi
per chiarire che non è uno scrittore. Ce ne duole
perché, avesse l'Autore messo mano a un romanzo,
avrebbe dato la paga agli epigoni dei nostri giorni.
La lettura scorre via tra un proverbio africano e le sue
raffinate ed eleganti, a volte anche malinconiche, riflessioni.
Sono quelli di Angra, falsi semi di papaia perché
in realtà a chi lo legge nelle vesti di "un
ibrido indefinito", com'egli si definisce, Angra dà
invece la parte zuccherina della sua penna che dedica a
tutti coloro vogliosi ancora di rovistare tra i ricordi
Eritrei.
Precisa infine che detesta la logorrea. Ne prendiamo atto.
Chiudiamo qui non senza averlo prima ringraziato per questo
inaspettato e quindi ancor più gradito regalo. In
attesa di leggere cosa avrà da articolare sui semi
di mangus.
Il C.
PS: A chi fosse sfuggito, abbiamo appena descritto per sommi
capi ciò che Angra ha appena dato alle stampe col
titolo Semi di Papaia.
(22/03/2018)
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Caro
Chichingiolo,
il tuo ideatore ha avuto parole buone e gentili per il mio
"Semi di papaia" e di ciò lo ringrazio.
Le lodi, meritate o meno, sono sempre gradite perché
solleticano l'ego. Però mi pare di avere colto un
sottile, seppur garbato, rimprovero che riguarda il mio
insistito veganesimo. Infatti, ultimamente non ho fatto
altro che discettare di zaituni, annone, beles e papaie.
Il tuo ideatore ha voluto farmi capire che sarebbe ora di
cambiare registro. Prometto che da ora in avanti, se Thanatos
me ne lascerà il tempo, mi dedicherò alla
fauna. Scartando iene e sciacalli, argomenti poco appetibili,
parlerò di gazzelle, zebù, faraone e, forse,
anche facoceri.
Ti saluto amichevolmente caro Chichingiolo e ti ringrazie
per il tuo prezioso consiglio.
Angra
(31/01/2019)
Caro Angra,
il mio ormai ozioso ideatore mi prega, non prima di averti
ringraziato per la graziosa nota di cui sopra, di riferirti
che era ben lungi dal biasimare le tue scelte in fatto di
titoli inclini alle usanze vegetaliane d'oggidì,
tanto più che egli nutre - da sempre - un debole
proprio per il frutto a cui sperava venisse dedicato il
tuo prossimo volumetto. Ma, aggiunge, non sarà di
certo lui ad impedire che Angra faccia escursioni tra i
ricordi d'Eritrea col facocero al guinzaglio.
Ti prego di accogliere i sensi della mia più alta
stima,
il C.
(1/02/2019)
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Caro
Chichingiolo,
ti disturbo perchè vorrei sapere se il tuo creatore
ed i suoi molti seguaci, oggi forse dovrei dire followers,
che sono tutti molto più giovani di me ricordano
quei momenti fuggevoli o se anche loro li hanno perduti.
Grazie, un caro saluto,
Angra
(22/02/2019)
MOMENTI FUGGEVOLI
Chi
di voi non ricorda quei momenti fuggevoli di felicità
che scaturivano improvvisamente e spontaneamente? Senza
apparente motivo, i minuti si accendevano scoppiettando
e brillando come quelle argentee stelline che i bambini
accendono a Natale, ed era gioia pura.
Un
incontro, un sorriso, uno sguardo, uno sfiorarsi di mani,
una parola
e la gioia erompeva felice dipingendo
il mondo dei colori dell'arcobaleno, diffondendo armoniose
note mentre il profumo di gioventù inebriava.
Poi
i fuochi d'artificio si spegnevano improvvisamente così
come si erano accesi. Il momento magico era durato lo spazio
di un sospiro lasciando, però, dentro di noi una
scintilla vivida e vibrante.
Erano
i nostri ineffabili momenti fuggenti di una felicità
per la quale non esistono aggettivi. Alcuni siamo riusciti
a salvarli e custodirli come tesori, molti altri li abbiamo
perduti.
Purtroppo,
non ho più l'età per sperare ancora in un
fuggevole, crepitante momento e così, ogni tanto,
ne tiro fuori uno dal forziere per darmi un po' di coraggio.
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