Caro
C.,
invio una parte delle miei poesie redatte quando mi cimentavo a
scrivere sui quotidiani eritrei. Allora preso da molta ispirazione,
buttai giù alcuni versi che vennero pubblicati pure da "Il
Mattino del Lunedi'". Rispolverando i cassetti le ho ritrovate
e te le invio, invitando tutti i poeti in erba e no di allora (Massimo
Romandini, Rita Rizzello, Gino Vecchi, per fare alcuni nomi) di
fare altrettanto.
Un abbraccio,
Franco Caparrotti
Nota del Chichingiolo: Gino Vecchi, ahinoi, è mancato.
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SOLITUDINE
Cielo
di infinito azzurro
Che rifletti nel vecchio specchio
io malinconico ti ammiro.
It tuo vento sferza sulle acque,
onde che si frangono,
stridi di gabbiani che si levano.
O sole pieno di spendore cupo
tu chiudi i tuoi raggi
per il pallido tramonto.
Questa è solitudine.
UN
AMORE PERDUTO
Amore
che tristezza,
sento i tuoi occhi nei miei occhi,
la tua voce nel mio cuore.
Ho perso, si ho perso,
tutto ho perso.
La mia ansia si annida,
non c'è più speranza
di questo amore così effimero.
OSCURITA'
Oscurità,
paura, paura del buio,
paura delle tenebre della notte.
Oscurità, paura di rimanere soli
abbandonati nel buio intenso
privo di una fiammella di candela.
Oscurità, leva il tuo velo nero dai miei occhi
e fa che veda in viso, la gloria, la ricchezza e Lei.
Sole che tramonti scalda le lacrime del mio cuore.
Nuvole andate da Lei e ditele che piango e mi dispero
con l'oscurità nel cuore.
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