Anno I, numero unico - 12 febbraio 2003



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L'APERITIVO
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"[...] Parlando del passato sono ritornati tanti ricordi che sembrava fossero spariti. Questi ricordi ribilanciano l´orientamento nella vita quotidiana come la spada delle barche a vela. Adesso che tutti noi abbiamo fatto la nostra strada e che ci siamo sistemati, sembra che la cultura dei ricordi sia una cosa necessaria per definire anche la nostra evoluzione nel futuro..."
Peter Niederreiter


Febbraio 2003

Benvenuti!

La nostalgia, ha scritto Giuseppe Pontiggia, spesso si alimenta, più che di ricordi, di amnesie. Non si sottrae neppure Asmara che ai ricordi riserva un posto speciale. "Il Chichingiolo", nei suoi cassetti, ha un po' di ricordi e infinite dimenticanze. Nelle pagine che seguono si vedranno i primi e noteranno le seconde. Buon pro aumentare gli uni per livellare le altre, come ridare un nome e una voce, da tempo annullati dalla memoria, ai compagni di scuola elementare di cui si son perse, salvo uno o due casi, ogni traccia, riannodare legami del passato che stazionano in forma anonima e clandestina in qualche recesso del nostro cuore, riaprire una porta sulla camera oscura di sensazioni perdute e riprovare un brivido a fior di pelle.
Sarebbe bello . . .
Mi pare di buon auspicio che il nome del software creatore di queste pagine sia Dreamweaver, che tradotto alla lettera recita "tessitore di sogno". Il sognatore è un cattivo poeta ma è vero che la letteratura è anche il sogno completo dell'uomo. Ospiteremo volentieri i ricordi, le curiosità, le fotografie di chi vorrà inviarceli.
Cordialmente,

Il Chichingiolo

Senza l'aiuto, la costanza ma soprattutto la pazienza di Carlo Balsamini del gruppo Theo di Forlì, questo Chichingiolo sarebbe rimasto un’illusione. Grazie!


Quattro anni dopo...

Febbraio 2007

Auguri, Chichingiolo!
Ti osservo illuminato dalle quattro candeline accese e provo la stessa tenerezza della madrina di battesimo per il suo figlioccio, allorché vede correre spensierato e felice quello che, pare ieri… come vola il tempo!, era un inerme frugoletto in fasce. Sei cresciuto proprio tanto, alimentato dall'entusiasmo di quanti hanno avuto l'opportunità di scoprirti; oltre 300.000 sono i visitatori che hanno bussato alla tua porta per conoscerti. Ti scrivono: "caro Chichingiolo, ora che ti ho scoperto non ti mollo più", "grazie di esistere", "sono felice di contattarti", frasi che si ripetono da più parti, come un'eco, ma non è la risonanza passiva di voci relegate nel passato, piuttosto è l'insieme di richiami allegri e vivacissimi di chi , grazie a te, ha visto riaffiorare la possibilità di rivivere sensazioni e momenti indimenticabili, condividendoli con chi un tempo aveva fatto parte di quel mondo meraviglioso ed unico che era il nostro angolo d'Africa.
Sono stati quattro anni intensi, quest'ultimo anno particolarmente impegnativo. Eppure, nonostante la tua giovane età, hai saputo destreggiarti bene, mostrando fermezza nel tagliare quelle fronde che, appesantite da sterili polemiche, rischiavano di rompere l'equilibrio ed offuscare la gioiosa serenità che ti caratterizza.
Ci hai invitato a scorrazzare in lungo ed in largo tra le tue pagine, sempre prontamente aggiornate, dilettandoci con poesie, ricordi, diari di viaggi, ricette e fotografie che ci ritraggono giovani, biondi o bruni, sorridenti e spavaldi, ieri; oggi, non più giovani, con parecchi fili bianchi tra le chiome, non più spavaldi, ma consapevoli.
Ci hai intrattenuto con le cronache di fatti storici e sociali che ci hanno toccato direttamente o indirettamente; ci hai allietato con racconti interessanti, sollecitato la nostra curiosità e strappato il nostro plauso entusiastico per il tuo spiccato umorismo che non è mai venuto meno neanche quando sarebbe stato naturale chiudere la porta in faccia a chi stava mettendo a dura prova la tua pazienza.
Ci hai anche reso partecipi di momenti di profonda tristezza e di intensa malinconia: il nostro pensiero corre al Grande Chichingiolo sotto la cui ombra riposano le persone care che ci hanno lasciato per sempre.
Grazie, C., per il tuo impegno costante, per il tuo dare generoso, per la cura e l'amore che continui a prodigare per il tuo lavoro di ideatore, coordinatore, revisore e programmatore.
Grazie a nome dell'esercito di Chichingioli e Chichingiole che ti apprezzano tanto e che oggi si stringono intorno a te per vederti spegnere le candeline.
Allora, ci vuoi accontentare? Soffia, dai, così possiamo esibirci in un bel coro di:
TANTI AUGURI A TE!

Elvira Romano
12 febbraio 2007

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Non vorremmo apparire irriguardosi nei confronti di Elvira ma, secondo noi, gli anniversari andrebbero aboliti: costano improbe fatiche e sono impietosi nel rammentarci che i giorni passano e gli anni aumentano. Stavamo scavando fra la retorica greca, citazioni latine, paroline straniere, arguzie di Oscar Wilde e consigli di Pete Grilli, un sudamericano che di galateo se ne intende, per trovare una risposta piena di brio e humor quando è intervenuto uno sternuto che ha messo fine ai nostri volteggi con le parole. E qualcuno ha urlato: "Salute!" Un sussulto e i piedi sono tornati per terra. Quattro anni! Quattro anni e ancora non abbiamo capito che la stoffa per fare i funamboli con le forme verbali non l'abbiamo, che non potremo mai imitare lo stile così elegante di Elvira per ringraziare voi che ci seguite da ben millequattrocentosessantunogiorni che, resti tra noi, non avevamo mai messo in conto: la nostra ignavia ci portava a scommettere su tempi d'esistenza ben più brevi. E invece, eccoci qua, davanti a quattro candeline. Le spegniamo subito, ma niente cori, per favore, li rimandiamo a quando, praticoni come sempre e ancor più scapati, ci ritroveremo per una, due o più candeline aggiuntive e ci racconteremo dei primi capelli neri...
Dimenticavamo: il brindisi è alla vostra salute!
il C.


Caro Chichingiolo,
Eccoti al IV anno. Per noi il quarto anno, era l'anno della Maturità. Finivano le spensieratezze e subentravano le responsabilità, venivamo proiettati in un nuovo mondo. Tu hai già assolto il compito a pieni voti: 60/60 o meglio 100/100 per usare il metro di valutazione odierno. Noi ci aggiungiamo pure la Lode che te la meriti tutta.
Hai oltrepassato la quota dei trecentomila, continui a tenerci uniti e ci fai vivere sempre nuove sensazioni.
Grazie e tanti cari Auguri.

Franco Caparrotti

Grazie caro Franco. Ci proveremo, sempre! Insieme ci riusciremo senz'altro meglio anche se tu sei ancora sprovvisto di cavalcatura...
il C.


Ciao, Kikki,
vecchio amico già da quattro anni. Facciamo come le migliori testate e riepiloghiamo i fatti accaduti in quest'ultimo anno?
Ok, fammici provare.
A febbraio - giusto un anno fa - abbiamo avuto l'onore di ospitare Angra. Sai, Angra e Alce sono un po' i miei miti, per cui ospitarli è davvero un vanto. Emilio ci ha ricordato l’Avvocato Angelo Maiorani, Bruno Andrea Dalmasso ci ha tenuto compagnia coi suoi ricordi, abbiamo saputo di "MAGIC" MOHAMED SALEH, M.D., ci siamo visti al raduno, abbiamo avuto un simpatico scambio di idee sugli esami e gli inni, le donne dell’altopiano ci hanno narrato della frutta, abbiamo letto bellissime poesie, visto con piacere foto vecchie e nuove, qualche amico ci ha preceduto in Paradiso, qualcuno ha cercato e trovato amici persi per la via… e tutto ciò è servito a distrarci e tenerci per qualche prezioso attimo lontano dai fatti critici degli avvicendamenti nella politica nazionale, dalle cronache di distruzione di quella estera, da infamie del mondo dello sport, dal caro vita, dal buco dell’ozono…
Siamo fortunati, Kikki, e ti siamo davvero grati, per questo porto privilegiato nel quale rifugiarsi per una momentanea evasione.
Ma, come consentito per ogni anno nuovo, vorrei esprimere un desiderio: io so per certo che ci sono tante penne più che valide fra quei visitatori che quotidianamente ti cliccano. Perché non prendersi il tempo per regalarci qualche contributo? Forza, ragazzi, che siamo tanti e tutti bravi! Raccontiamocela!
Un abbraccio a te, Kikki, e a tutti quelli che saranno lieti di trascorrere insieme anche il quinto anno.
Daniela

E noi saremo qui ad aspettare che le "nuove" penne si facciano avanti. Abbiamo però un presentimento: che esse siano come gli Inuit di Nunavut. Ibernate a latitudini impossibili. Chissà però che con tutti i cambiamenti climatici di cui si narra tanto non si verifichi anche un disgelo fra i chichingioli..
il C.


Voglio farti gli auguri pure io per i 4 anni, però a differenza di altri niente sviolinate. Perchè mi chiederai?
Eccoti accontentato.
Ci hai stravolto la vita, passiamo ore al PC per rispondere alle mail, appena possiamo apriamo la posta e... se non ci sono messaggi la giornata inizia maluccio, ogni anno attendiamo con ansia di conoscere la data del raduno per poter iniziare il restauro e... prepararci a fare i commenti sui partecipanti... devo continuare? Ti sembra poco?
Non parliamo poi di quando metti certe foto sul chichi senza avvertimento alcuno! Altro che infarto!
Si, devo essere proprio sincera, ci hai cambiato la vita, e secondo te, dobbiamo farti anche gli auguri? Ma neanche per idea! Beh, per ora potrebbe bastare!
Grazie ancora per averci regalato questi momenti stupendi che a volte ci danno la forza di superare giornate tristi e malinconiche.
Ciao e....... GRAZIE!
(ora puoi spegnere anche le candeline!)
Asmarina col dente avvelenato
(12/02/2007)

Cara "vipera" asmarina,
Speriamo che tu sia l'eccezione e non la regola altrimenti qui rischiamo più del previsto. Di nostro possediamo solo una cantina: potremmo vendere quella ma basterebbe? Ne dubitiamo! A giudicar da quello che scrivi dovremmo impegnare ben altro per poter risarcire le tue mancate ore di sonno e le giornate passate al trucco. Vedremo, a maggio, l'effetto che queste sedute avranno sortito su di te, ammesso che tu abbia il coraggio di presentarti a Rimini per... tagliare e cucire! Di noi puoi dire tutto il male possibile, purché se ne parli! Un grazie a te per il tuo calore "velenoso" e per averci rammentato di guardare bene tra l'erba quando faremo il prossimo pic-nic.
Ciao,
il C.



Febbraio 2008

Carissimo Chichingiolo,
Pensavi di farla franca? Ho attivato vari "reminders", scritto appunti, ho legato pure un filo al dito e credimi mi stavo quasi per dimenticare di farti gli Auguri di Buon Compleanno. Un altro anno di successo è passato ed altri ancora ne verranno e noi saremo sempre lì a supportarti e a cogliere i tuoi deliziosi frutti.
A proposito di frutti, ecco spiegato l'arcano che mi ha fatto ricordare: un mio collaboratore Sudanese è appena rientrato da Khartoum e mi ha portato un pensierino chiuso in un sacchettino di plastica. Con curiosità e circospezione ho aperto il pacchetto e tra l'incredulo e la grande sorpresa ho trovato i "Nabak", le mele sudanesi ovvero i nostri "Chichingioli".
Ne ho già fatti fuori la metà, gli altri li centellinerò pensando sempre alla nostra grande famiglia.
Auguri Chichingiolo,
Franco Caparrotti

Caro Franco,
Come sempre grazie. E grazie a voi tutti. Nabak compresi.
il C.
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Grazie, Kikki, per averci accompagnato durante tutto il quinto anno!!!
Condividere i ricordi arricchisce il quotidiano e lo colora, spolverando via qualche lieve grigiore. Lo sperimentiamo tutte le volte che incontriamo un ricordo del tempo passato raccontato sul Chichingiolo, non è vero amici?
Ed ora via con il sesto, ancora insieme (e sempre con la speranza che le penne chichingiole "Inuit di Nunavut" si disgelino e ce la raccontino...)
Buon compleanno!
Daniela

Indomito Kikki,
cinque anni di intense emozioni e impareggiabili momenti di sana spensieratezza, sono stati i regali più entusiasmanti che sei riuscito ad offrire.
Con l'avvento del sesto anno di spontaneo, sincero impegno, l'augurio più significativo e che tu possa continuare a distribuire a tutti gli amici/e questi doni preziosi.
Il riconoscimento al tuo costante, ineluttabile e gravoso compito, verrà, come sempre, condiviso e sostenuto da tutti quelli che hanno la fortuna di seguirti e volerti bene.
Vincenzo

Caro Chichingiolo,
come il buon vino di barrique anche tu invecchi, ma non perdere la tua aria scherzosa e sognatrice: nel momento in cui si cessa di ridere, inizia l'invecchiamento! Mantieni, seppur a volte alterni notizie di anime chiamate a Dio Padre, la voglia di dimostrare la classe di chi ha voluto e partorito il chichingiolo: i fantastici che noi tutti siamo!
Paola

Caro C.,
non posso certo esimermi dal farti anche io gli auguri per l'inizio del nuovo anno "chichingiolesco". Non ho i numeri nè gli elementi necessari per dare un peso ai miei ricordi, troppo pochi quei primi anni da me trascorsi ad Asmara, troppo poche le esperienze e le amicizie vissute, ma tutto viene comunque compensato dallo spirito di fratellanza, dall'asmarinità che ci unisce, quindi auguri e grazie non solo a te ma anche a tutti coloro che al Chichingiolo danno vita con la loro presenza in rete
Antonio Cianci

Ehi, ci sono anch'io! Auguri, Chicchi, per i tuoi meravigliosi cinque anni!
Continui a crescere proprio tanto, te lo dicono tutti, ma la cosa meravigliosa è che continui a mantenere la freschezza e l'entusiasmo del primo giorno e riesci a tenerci uniti con le tue pagine deliziose e simpatiche che ci regalano emozioni e momenti indimenticabili. E l'incanto continua e il calore che emani riscalda il cuore di noi tutti.
Grazie, Chicchi, per il dono costante e generoso che ci fai giorno dopo giorno: quello di farci sentire tutti parte di una grande Famiglia. AUGURI!
Elvira
(13 febbraio 2008)

Anche noi ci uniamo per congratularci e augurarTi lunga vita!!
Sofia e Luciano


12 FEBBRAIO 2009

Un brindisi a questo nuovo anno chichingiolato e grazie sempre per il vostro costante e sincero affetto.
il C.


Evviva il nostro Chichingiolo che oggi compie sei anni. Auguri!
È sempre rinfrescante e coinvolgente l’entusiasmo di chi ti sta scoprendo ora per la prima volta, grazie al formidabile passa-parola potenziato dai mezzi informatici. Credo succeda un po’ a tutti di rivivere attraverso i nuovi proseliti la gioiosa incredulità che abbiamo provato a suo tempo allorché tu, piccolo ma grande alleato, ci hai aiutato a ritrovare gli amici d’infanzia, i compagni di scuola, i vicini di casa di un tempo scomparsi nel nulla. È bello constatare anche l’entusiasmo di coloro, che pur non essendo stati direttamente coinvolti nel nostro passato, lo hanno però vissuto attraverso i ricordi dei loro genitori e nonni, nell’eco nostalgico dei loro racconti, talvolta mitizzati, e comunque sempre punteggiati dal rimpianto per le preziose e fraterne amicizie perdute con la partenza definitiva, per i panorami mozzafiato mai scordati, per le polverose strade percorse all’insegna della spensieratezza giovanile, poi bruscamente interrotta dal doloroso rimpatrio. È entusiasmante e anche commovente la volontà di alcuni di voler ripercorrere i sentieri dei loro nonni e genitori per riscoprire un mondo al tempo stesso familiare e sconosciuto e così facendo forse arricchire un poco anche loro stessi.

* * *

Caro Chicchi,
Daniela ed io vogliamo rinnovarti gli auguri affinché tu possa continuare a crescere gioiosamente e gagliardamente. Bisogna fare gli scongiuri? Ma no, alla luce di quanto ti abbiamo già estesamente esposto in "Occhio, Malocchio, Prezzemolo, etc." dovresti proprio stare tranquillo! [chi, punto dalla curiosità, volesse sapere a che cosa diamine ci stiamo riferendo, prosegua nella lettura e troverà il pezzo qui sotto] Comunque, Daniela ti preparerà, all’occorrenza, un bel guancialetto di panno rosso con dentro degli ingredienti doc; nel frattempo, però, tu metti in guardia il Capo-rale affinché non si allarmi se gli capitasse di essere centrato alle spalle da qualche consistente manciata di sale oppure se gli dovesse capitare fra le mani un pacchettino postale contenente un cornetto rosso; certo il ferro di cavallo sarebbe più carino, ma è troppo pesante da spedire, per cui ti consiglierei di cercarne un esemplare magari al mercatino rionale dell’usato.
A questo punto credo che con tutti questi strumenti anti-jettatura a portata di mano, tu dovresti risultare refrattario a qualsiasi malia. Comunque, come ultima precauzione forse eccessiva, ma contro il malocchio nulla è troppo, io aggiungo di mio un paio di “ftu, ftu” (di fattura italica) che spero, nonostante la lontananza, possa essere ugualmente efficace.
Ancora augurissimi!
Elvira Romano e Daniela Toti
(febbraio 2009)

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OCCHIO, MALOCCHIO, PREZZEMOLO E FINOCCHIO & 'O FUNGO CINESE...

Daniela ed io, tue fan sfegatate, abbiamo deciso ancora una volta di scriverti in tandem perché tanto sappiamo che ti fa piacere. Qualche tempo fa Daniela mi incuriosì accennando ad un suo pezzo che si apriva con un titolo davvero stuzzicante, dove c’erano inclusi, pensa un po’, oltre al prezzemolo, finocchio e fungo, anche un pizzico di peperoncino; no, non era la ricetta per un’insalata esotica, però visto che è il tuo compleanno, non mi sembra giusto tenerti sulla corda, perciò passo, senza indugio, la parola, anzi la penna, a Daniela.

Eccomi! Già, era un po’ che mi allettava l’idea di riproporre certe “stranezze” che oggi nel nostro corri corri abbiamo perso di vista, ma che poi tutto sommato non credo facessero male a nessuno. E allora il titolo: Occhio, Malocchio, Prezzemolo e Finocchio & 'O Fungo Cinese …. con un po’ di peperoncino che non guasta mai.

La mia nonna paterna, “vecchia coloniale” nata nei primi anni del secolo scorso a Cheren (articolato bacino d’incontro di superstizioni, scaramanzie e tradizioni) aveva la fissa del malocchio, potere malefico dello sguardo di certe persone invidiose e ostili. Rimedio del tutto efficace per contrastare qualsiasi malocchio erano, a suo dire, dei sacchettini quadrati da 2 cm di lato, rigorosamente rossi, che lei preparava imbottendoli di erbe misteriose e che quindi ricuciva a perfetto sigillo del suo contenuto. Perché poi l’efficacia fosse certa in assoluto, completava l’opera attaccandoci sopra anche una medaglietta della Madonna (se-non-l’uno-certamente-l’altro), quindi con una piccola spilla da balia appuntava i sacchettini alla nostra canottiera, là dove inizia la bretella.
Chi potesse lanciare un malocchio su tre bimbette innocue non è dato a sapersi.
Erano i tempi in cui era così e basta.
Da piccole il dettame era: bagno in vasca mercoledì e sabato e gli altri giorni lavaggi serali di tutte le parti lasciate scoperte dalla canottiera, che andava tenuta addosso.
Perché? Non è dato a sapersi.
Erano i tempi in cui era così e basta.
All’energico lavaggio del collo, delle ascelle e del resto la canottiera si bagnava regolarmente e di conseguenza anche il sacchettino rosso, che rilasciava da bagnato l’effluvio del suo contenuto. Ti sembrava allora di scoprire che gli ingredienti misteriosi comprendessero aglio? cipolla? prezzemolo? chiodi di garofano? peperoncino? Il mistero ci intrigava! “Nonnina, ma cosa c’è qui dentro?” “Cose contro il malocchio! Non levarlo mai!”.
Erano i tempi in cui era così e basta.
La stoffa bagnata rilasciava colore per cui le canottiere erano tutte macchiettate di rosso e a nulla valevano le vigorose insaponate cui la nostra lavandaia Giovannina le sottoponeva il lunedì, giorno di bucato, quando il sapone di Marsiglia profumava contemporaneamente aria e biancheria...
Anche la nonna materna, arrivata nel 1936 direttamente dalla Marca Trevigiana, non era da meno in quanto a scaramanzie e quando veniva il dottore in visita, lo riaccompagnava alla porta premunendosi di un pugnetto di sale grosso che poi gli lanciava dietro le spalle una volta uscito dal cancello. Il sale grosso avrebbe dovuto impedire al medico di tornare e quindi a noi di non aver più bisogno delle sue cure mediche. Il buon Dottor Dionisio, nostro medico di famiglia, se n’era accorto da tempo, e ricordo benissimo il suo sorrisino sotto i baffi di quella volta quando evidentemente un piccolo proiettile salato lo aveva colpito alla schiena. Noi bambine non si chiedeva il perché del rito alla nonna.
Erano i tempi in cui era così e basta.
Dal 57 al 60 abitammo un appartamento sopra il lavasecco alla rotonda del Bar Zilli. In cucina un bel giorno apparve una boccia di vetro con dentro un alieno, quasi una medusa, immerso in chai zuccherato. Era arrivato a casa ‘o fungo cinese. Non si comprava, quando faceva i figlioletti, questi venivano passati da famiglia a famiglia, ed era la panacea: curava la cirrosi epatica e il cancro, già favoriva "amore, concordia in casa, senso di ottimismo e fiducia, feconda distensione..." Lo bevevamo tutti e aggiungevamo altro chai perché la boccia fosse sempre piena.
Si può includere il fungo cinese tra i protagonisti di occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio? Beh, l’aurea della pozione magica l’aveva tutta!
Fu talmente diffuso e famoso che La Domenica del Corriere vi dedicò una copertina con un disegno del mitico Walter Molino, mentre Renato Carosone ne fece addirittura una canzunciella, che grazie ai magici mezzi di cui oggi disponiamo, ho ritrovato su youtube:

Artist: Renato Carosone
Title: Stu Fungo Cinese!

Strofa:
È giunta da Pechino
int’ ‘a ‘nu vaso
‘na cosa misteriosa.
Nun c’è bisogno cchiù di medicine,
l’ha detto un mandarino
che l’ha purtata ccà!

Ritornello:
‘Stu fungo cresce, cresce, dinto ‘o vaso
e chianu, chianu fa… ‘nu figlio ‘o mese!
Quanno ‘na sposa
beve l’infuso
sente ‘na cosa
e dice: uè!

Cos’è, cos’è, cos’è, ‘stu fungo cinese?

Che cresce, cresce, cresce, cresce dinto ‘o vaso
e chianu, chianu, trase, trase, trase
dinto ‘o core
e dinto ‘o core
cresce ammore mio pè tte!
e ammore tuio pè mme!
cò ‘o fungo cinese!
………………………
Nun piglià penicillina,
manc’ a streptomicina,
piglià ‘o fungo ogni matina!
Ma stu fungo è traditore
comm’ ‘a femmena in amore
ca si nun ‘a saie piglià
chella piglia e se ne va!
………………………
Chella piglia e se ne va!

Bella, Daniela, la “canzunciella” che anche a leggerla mette addosso tanta allegria e mi piace anche la tua frase-ritornello “erano i tempi in cui era così e basta”. Infatti, per bloccare le energie nefaste di certe persone e la carica di influenza negativa di certi “jettatori”, o presunti tali, era imperativo agire subito, con i mezzi a portata di mano, fossero essi manciate di sale o guancialetti porta-amuleti, cornetti rossi, di corallo formato ciondolo o di plasticaccia formato gigante da appendere in casa. Chi aveva un’ascendenza medio-orientale sostituiva il cornetto con il segno dell’occhio blu-turchese, mentre i più avventurosi optavano per l’affascinante alternativa del fungo cinese, panacea allettante che giungeva, nientepopodimeno!, dall’estremo oriente. Rimaneva sempre valido, seppur modesto e prosaico, il vecchio ma simpaticissimo ferro di cavallo, attenzione però anch’esso aveva il suo segreto: la sua efficacia consisteva, infatti, nell’ appenderlo con le punte rivolte verso l’alto (pensare che io l’ho sempre visto appeso esattamente al contrario, cioè con l’archetto in alto...si vede che la sfortuna non si accanisce sugli ignari). Infine, una parola meritano anche gli ...sputi.
Chi ha visto qualche anno fa il film “Il mio grosso, grasso matrimonio greco” (“My big, fat Greek wedding”), ricorderà l’esilarante scena della giovane sposa greca che, mentre percorre al braccio del padre la navata della chiesa ortodossa verso l’altare dove l’aspetta lo sposo, viene bersagliata, tra la costernazione indescrivibile dei futuri suoceri anglosassoni, esterrefatti e totalmente ignari delle usanze, dagli sputi simbolici dei parenti ed amici che mormorando “ftu, ftu” cercano di annullare l’effetto malocchio degli ammaliatori.
Insomma i metodi e le risorse per bloccare il malocchio sono svariati, quanto alla loro riuscita...beh!, quella rimane una questione totalmente soggettiva.
A questo proposito mi sono venuti in mente un paio di ricordi.

Il primo risale a quando, acquistata la villetta in Viale Marconi, vi traslocammo e, per festeggiare l’evento, i miei genitori invitarono ad un rinfresco i parenti e gli amici più cari.
La sera della festa si presentò, non invitata, anche una compaesana di mio padre, una vedova molto avanti con gli anni, minuscola e di una magrezza spaventosa. Rigorosamente vestita di nero, aveva gli occhi piccolissimi dallo sguardo pungente come spilli e le labbra amaramente serrate che solo rarissimamente e con fatica si stiravano in quello che sarebbe dovuto essere un sorriso, ma che si avvicinava più ad una smorfia contorta, era come se l’attimo di allegria le procurasse sofferenza fisica. Dentro di me l’avevo soprannominata “la strega” e mi era così antipatica che quando la vedevo cercavo sempre di starle il più lontano possibile.
La sera della festa la donnetta si avvicinò a mio padre e dopo avergli stretto la mano, gli porse un sacchetto di carta contenente un cornetto rosso che, come lei ebbe a dirgli con tono cupo, doveva essere appeso sopra la porta d’ingresso per bloccare il malocchio degli invidiosi. Con aria seria e fare compunto, mio padre accettò il dono; poi, notando il mio sguardo interrogativo e preoccupato, mi telegrafò di soppiatto e con l’aria del cospiratore, quella sua strizzatina d’occhi che aveva ogni volta il potere di rassicurarmi e di restituirmi il buonumore.
Contrariamente alle aspettative di chi l’aveva regalato (che per fortuna non ritornò mai a verificarne la sistemazione suggerita) il cornetto sparì. Riemerse tantissimi anni dopo, dal fondo di un baule dove era stato relegato insieme a cianfrusaglie varie. Chissà se anche così destituito e snobbato aveva svolto la sua funzione di para-malocchio? Non lo saprò mai...

L’altro episodio che è riemerso dal pozzo dei ricordi riguarda una mia coetanea che qualche anno più tardi rimpatriò facendo purtroppo perdere le sue tracce. La sua nonna paterna sosteneva che la nipote, che soffriva di feroci mal di testa, era stata colpita dal malocchio che occorreva debellare al più presto e così per caso mi ritrovai ad assistere alla singolare cerimonia di rimozione dello stesso. Accadde nel corso di uno dei tanti stupendi pomeriggi di sole che ci regalava Asmara in qualsiasi periodo dell’anno. Stavamo giocando in giardino, quando la vecchia signora si affacciò alla finestra e con tono perentorio chiamò la nipote che, controvoglia e strascicando i piedi, rientrò in casa seguita da me. Fatta sedere la nipote sopra una vecchia seggiola impagliata, la vecchia le appoggiò sulla testa un piatto fondo pieno a metà d’acqua, poi facendo dei segni di croce, vi versò alcune gocce di olio recitando, a voce bassa e cantilenante, delle frasi incomprensibili che sembravano preghiere. Purtroppo non potevo vedere cosa stesse succedendo dentro il piatto perché la mia statura non mi permetteva di allungare il collo più di tanto e poi perché madre, zie, cugine, accalcate intorno, formavano un solido sbarramento. Ascoltavo però i loro commenti sibillini, intercalati da esclamazioni sulle dimensioni delle bolle che tutte coralmente sostenevano essere un segno irrefutabile del malocchio di cui era affetta la ragazzina. Non so se la cerimonia riuscì, però ricordo che qualche tempo dopo la mia amichetta si presentò a scuola inforcando un bel paio di occhialini dalle lenti molto spesse e da quel giorno i malditesta sparirono come d’incanto. Era soltanto miopia...?

No, Elvira, ma… non erano i tempi in cui era così e basta?

Elvira e Daniela
(febbraio 2009)
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Caro Chichingiolo,
Pensavi che ci fossimo dimenticati? Anche se gli anni passano...sai mangiando del gran pesce (almeno qui a Tripoli) un po' di memoria rimane e siamo ben contenti di celebrarti.
L'anno scorso facevi registrare trecento mila visitatori, oggi oltre mezzo milione. Che record!!!
Sicuramente se ne aggiungeranno altri perché le sensazioni, le emozioni sono sempre tante
e continuano a tenerci uniti. Quest'anno forse a causa della recessione mondiale noi collaboratori usuali abbiamo perso qualche colpo ma ci rifaremo quest'anno. Promesso (non da marinaio però).

Grazie e tanti cari Auguri.
Franco Caparrotti
(11/09/2009)
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Carissimo C.,
volevo farti anch'io gli auguri più sinceri e come tutti gli anni... il chichingiolo è sempre vivo e non subirà mai battute d'arresto.
Un affettuosissimo abbraccio.
Riccardo Weiss

Mi unisco anch'io ai tanti per farvi molti auguri e congratulazioni: continuate così.
Anna Narrante

Auguri Chichingiolo,
quanta compagnia mi hai fatto!
Grazie, grazie davvero,
Zizzo

Proverbio Africano: L'occhio non mangia l'arancia ma sa che è dolce.
Tanti auguri di buon compleanno ar Chichingiolo!
Nevio De Vido

Augurissimi al nostro CHICHINGIOLO e che ci porti ad incontrare tanti amici al prossimo Raduno!
Toni Cianci

Vi e mi auguro che arriviate a 200, come Darwin oggi.

Luigi Ferruccio Bonifacio
(12/02/2009)

Hei, non ti montare troppo la testa. Auguri e tanta salute a te e a tutti i chichingioli.
Antonio Rapicavoli

Unisco i miei auguri ai tanti già arrivati
Gianfranco Freddi

(13/02/2009)



LA NOSTRA ERITREA

Asmara dei ricordi miei
Città dei sogni sei
Nella tua dolce atmosfera di pace
Un infanzia felice e vivace
Giochi e delizie con tante amicizie
Che solo il ricordo mi colma di grazie

Stefanos

Così intensa è la passione per la nostra amata patria che ogni volta la ricordiamo siamo coinvolti in puro egoismo nel dire, "La mia Eritrea"; e ci disponiamo subito a diventare affettuosi padroni di questo amore patriotico; che bella cosa…
Da quando ho saputo di questo meraviglioso sito, "Il Chichingiolo", non sono riuscito a respingere un insistente desiderio di partecipare, anche se con solo due righe, a questo raduno di gente creato da un magico punto di riferimento: La nostra Eritrea. Tutti noi Eritrei, Italiani, Meticci, Yemeniti siamo protagonisti di questo maestoso mosaico Eritreo che continua ad evolversi e a manifestarsi in varie forme e dimensioni a causa delle nostre vicende - vicine o lontane; presenti o passate.
C'è qualcosa di così affascinante riguardo l'Eritrea che le parole spesso ci mancano nel descriverla accuratamente. Ma forse ogni nostro tentativo non è altro che un motivo per ricercarla, per amarla di più, e per farne eternamente parte. E nel prevedere il futuro che si svolgerà per i nostri giovani speriamo di cuore in un domani dove pace e serenità saranno i principali conducenti alla creazione di una esemplare Eritrea per noi e per il mondo intero. E che cosi sia.

Vorrei ora presentare a tutti gli Eritrei e Italiani due delle mie canzoni:
"Eritrean Boy"(in inglese) che un in un senso cattura lo spirito di tempi trascorsi e forse anche quello dei tempi recenti in cui i nostri giovani coraggiamente affrontano la vita alla ricerca di un vero futuro.
"Una madre" (una versione di "Mother" del CD "Always") che rappresenta una dedica a tutte le madri del mondo, e in particolare mia madre a cui voglio tanto bene.
Le potete ascoltare in completo presso questo link:
Eritrean Boy - Una Madre

Un abbraccio a tutti
Stefanos G. Michael
Website: www.stefanosmichael.com
E-mail: Stefanos_michael@hotmail.com

(8 Marzo 2009)



12 Febbraio 2011

Caro Chichingiolo,
devo dire che anche questa volta non mi sono dimenticato!!! Anzi, devo essere sincero, "il click" o per usare un termine italiano, "lo spunto" me lo ha dato il tuo augurio alla nostra bella Cattedrale di Asmara e al Vicariato Apostolico connesso. Beh, la Cattedrale ormai celebra le novanta aurore senza neanche una ruga. Lo stesso possiamo dire di te, ormai sono anni che ci accompagni piacevolmente nei nostri ricordi che ci accomunano e uniscono. Mantieni un bel "look" e ti meriti i nostri più sinceri Auguri di Buon Compleanno e continua a tenerci per mano e farci compagnia.
Grazie di nuovo e tanti cari Auguri.
Franco Caparrotti
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Grazie, caro Franco, per gli auguri di questo nuovo anno insieme. E con te i miei ringraziamenti vanno a tutti coloro che con indulgenza ci sopportano oramai da parecchio tempo.
il C.


Caro Chichingiolo,
è una gioia festeggiare il tuo compleanno e quindi tanti, tantissimi affettuosi auguri!
Credo che il tuo compleanno sia un giorno speciale per molti di noi perché con la tua nascita hai permesso a ciascuno di noi di iniziare a tessere - anticipando strumenti oggi diffusi - quella fitta rete di affetti, che ci fa ritrovare, ci scalda il cuore e ci consente di crescere ogni giorno, forti delle comuni radici radicate nella nostra amata Asmara!
Auguri, caro Chichingiolo, un abbraccio
Alessandra

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Cara Alessandra, siamo ben consapevoli che i mezzi oggi a disposizione per ritrovarsi ci hanno superato e ci fanno mangiare la polvere. Noi, grazie anche alle affettuose manifestazioni di simpatia come le tue, andremo avanti. Lento pede deambulare.
il C.


Tanti auguri di buon compleanno a "il Chichingiolo", a rileggerti per tanti anni ancora.
Gianfranco Freddi

Asmara?
Troppo lontana da ricordare! Troppo importante da dimenticare!
Grazie per aiutarci in questo.
Auguri
MG

Non posso lasciare passare il 12 febbraio (ma Charles Robert Darwin c'entra con la data chichingiola?) senza dire: grazie.
Di cuore e con affetto, Luigi
(12/02/2011)
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Bella domanda, la faccenda del Bob Darwin! Per quanto riguarda l'evoluzione della specie chichingiola, senz'altro il buon Charles ne avrà da rispondere; quanto alla coincidenza delle date, le Pizie da noi consultate si sono dimostrate mute(voli).
Grazie a voi tutti.
il C.


Tanti auguri anche da parte mia e tanti anni ancora insieme.
Anna Narrante

Caro Chichingiolo, grazie di esistere e... AUGURISSIMI.
Toni Cianci

…fanalino di coda, Kikki carissimo, nel farti gli auguri!!!
Ma te li faccio oggi, che oltre tutto è Valentine’s day, nel senso più universale del festeggiamento, rivolto a chi si vuol bene comunque, al partner come ai figli, ai fratelli come ai genitori, agli amici tutti.
Sono sette! Qualcuno ci scherza sulla crisi del settimo anno, ma noi, passeggiando lentamente, andremo molto lontano. Assolutamente.
Ad maiora!
D.
(14/02/2011)

 


ICS - X

10 anni fa Franco mi rende partecipe del suo progetto di un sito in Internet che possa servire da unione tra noi asmarini, facendoci ritrovare e permettendoci di relazionarci on line. La cosa mi trova entusiasta. Aveva già provato, dieci anni prima, la versione cartacea ma l'entusiasmo generale si consumò brevemente come un gran falò. In quell'occasione Franco mi disse che chiudeva e si prendeva un periodo sabbatico "far from the madding crowd", come detto e scritto da Thomas Hardy.

Mercoledì 12 Febbraio 2003 nasce il Chichingiolo telematico. Scrivo: "…ho continuato a cliccare da tutte le parti e ho ritrovato... un sacco di emozioni! E il bello è che era esattamente ciò che volevo trovarci, mannaggia!" e Franco mi risponde:
"Sono contento, cara Lady D., che tu sia contenta e sono felice per l'incoraggiamento. Ho tenuto tutto molto semplice perché non è, a mio avviso, il contenitore ma il contenuto che conta. Grazie per la tua preziosa collaborazione. Scrivimi qualcosa da mettere in "bacheca" quando vorrai, le tue emozioni sono anche le nostre emozioni. Spero di non tradire la fiducia dei lettori ... Che il Dio dei Chichingioli mi protegga!".

Ai lettori - il mondo Kikki come lo chiamo io - Franco ha regalato con grande generosità l'incomparabile emozione del riavvicinamento e ritrovamento di tante persone, anticipando Facebook che nasceva l'anno dopo, nel febbraio 2004.

E la collaborazione ha avuto inizio, lui Lord Kikki e io Lady D., collaborazione giocosa e davvero divertente.
E con i pezzi (anzi, i pezzuncoli) che ho scritto in questi 10 anni mi proponevo, ricordando per far ricordare, di donare qualche emozione e qualche sorriso.
Non vorrei vedere mai chiuse le pagine del Kikki, anche se ormai sonnacchiose, perché il fatto di esserci è confortante.
A me non resta quindi che rinnovare la mia e nostra riconoscenza al Lord Kikki e di augurare al nostro sito lunga, lunghissima vita, premiato dallo straordinario numero dei suoi ben 910XXX visitatori!

D.

(12/02/2013)
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Caro Chichingiolo,
per il tuo decimo compleanno mi unisco agli auguri della impareggiabile Daniela, che con la sua gioia è sempre presente regalando a tutti noi momenti di ricordi molto belli, anche perché associati alla nostra gioventù!
Faccio il mea culpa: non scrivo sulle tue pagine da tempo perché il tempo è tiranno, ma ti assicuro che dare una sbirciatina alle tue pagine mi dona sempre un grande piacere…
Ringrazio con il cuore e di cuore Franco perché ha avuto questa bella idea, anticipando i social network, ed ha la costanza di mantenerci uniti nel tempo, attraverso un ormai inevitabilmente sonnacchioso sito, su cui tuttavia vorremmo sempre trovare emozioni nuove, riscoprire aneddoti divertenti … La primavera è alle porte e quindi il momento è propizio per far rinvigorire questa pianta … sta solo a noi !!

Alessandra
(12 febbraio 2012)
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Caro Chichingiolo,
auguri per il tuo compleanno compiuto ieri! Te li porti bene gli anni, colmi dei nostri ricordi, quasi sempre precisi, a volte un po' approssimati perché, ahimé il ricordo di uno o altro episodi possono essere appannati dagli anni... non più vicini alla mia e vostra gioventù.
Beh, che dire, hai voglia di avermi nella tua raccolta di foto? Eccomi gioiosa il 10 febbraio u.s. per i miei 91 anni!

Gemma Gallotti Cirigottis, per te e per i più fedelissimi amici soprannominata, "NONNA ABE!"

(13/02/2013)
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A Nonna Abe vanno i nostri più sinceri e affettuosi auguri per il bel traguardo raggiunto e Le auguriamo tanta felicità e mete ben più lontane.
il C.

 

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